martedì 22 novembre 2011

Israele continua la sua guerra non dichiarata

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Circa 15 giorni fa nella base militare di Bigdaneh, in Iran, è avvenuto un incidente che ha provocato la morte di 17 persone, tra cui il generale Hassan Moghaddam, il responsabile dei programmi missilistici iraniani. Secondo alcune fonti di intelligence, non si tratterebbe di un incidente, ma di un vero e proprio sabotaggio, messo in atto dai servizi segreti israeliani. E’ noto che se l’Iran dovesse riuscire a dotarsi di un arsenale nucleare il paese più esposto ad un aggressione missilistica iraniana sarebbe Israele, il quale non credendo molto sul fatto che le istituzioni internazionali condannino e sanzionino l’Iran per il suo progetto nucleare non pacifico, ha deciso di continuare nella sua strategia di guerra non dichiarata a Teheran. Infatti non è la prima volta che accadono misteriose esplosioni nelle basi missilistiche iraniane o che militari o tecnici che operano al progetto nucleare degli ayatollah muoiano in circostante ed attentati misteriosi. Non solo, due virus informatici (Stuxnet e Duqu) avrebbero infettato gli impianti nucleari iraniani rallentandone i lavori. Tutti questi attacchi sarebbero opera del Mossad, appoggiato dai servizi segreti Usa e britannici. Nessuna conferma, ma la portata e le modalità operative degli attentati farebbero pensare ad Israele. E questa serie di incidenti sta mettendo in confusione le gerarchie iraniane, mai certe dinanzi ad un incidente se sia un sabotaggio od un fatto casuale. Non a caso le autorità iraniane stanno indagando sulle cause della morte a Dubai di Ahmad Rezai, figlio di Mohsen, ex capo dei Pasdaran. La morte di Ahmad sarebbe avvenuta per motivi naturali, ma essendo Dubai un centro di traffici e di spionaggio non è da escludere un’”eliminazione mirata”.
RDF

1 commento:

Roberto ha detto...

Due giorni fa, un'altra esplosione misteriosa in Iran. Questa volta è successo a Isfahan, che ospita un centro nucleare e basi militari. Il governo di Teheran si è subito affrettato a dichiarare che si è trattato di un incidente, l’ennesimo, ma sono in pochi a crederci. Infatti, il sospetto che il Mossad, in collaborazione con i servizi segreti britannici e statunitensi sia il responsabile dei sabotaggi in Iran. E, forse, l’assalto degli “studenti” iraniani all’ambasciata della Gran Bretagna a Teheran di ieri vuole essere un messaggio del regime degli ayatollah all’Occidente perché non aiuti Israele in queste operazioni.
RDF