domenica 27 novembre 2011

Il Ministero degli Affari Esteri italiano vende

(fonte: Il Mondo), a cura di Roberto Di Ferdinando

Nel momento in cui l’Italia è al centro di una crisi economica e finanziaria a tutti è chiesto un sacrificio ed anche lo Stato sta valutando e muovendosi per snellire (risparmiare) la propria macchina. Ai vari ministeri è stato chiesto di ridurre le spese e mettere sul mercato beni immobili inutilizzabili od esosi per il loro mantenimento. Anche al Ministero degli Affari Esteri italiano, l’“elegante” rappresentante dell’Italia all’estero, è stato chiesto di dismettere più o meno prestigiose sedi o dimore oggi inutilizzabili. Ecco quindi che il ministero si è subito messo in azione. I giuristi della Farnesina hanno espresso un parere all’ex governo Berlusconi, ribadito a quello Monti, sulla possibilità di permettere l’alienazione dei beni immobili posseduti dal dicastero all’estero, più problematica, invece, la vendita per quei beni provenienti da lasciti ereditari. Secondo la rivista il Mondo, un gruppo di giovani ambasciatori sta compilando l’elenco dei vari immobili da porre sul mercato, cercando di risolvere, dove si presentano, problemi e vincoli per la loro vendita. La lista comprenderebbe circa 60 immobili ed alcuni terreni, gli immobili riguardano appartamenti o sedi di consolati ormai chiusi, in particolare in Svizzera, Francia e Germania. Tra le proprietà sul mercato l’ex consolato italiano a Bellinzona, Svizzera (1.700 mq valutato 2,25 milioni di euro, ma che necessita di un intervento importante di ristrutturazione), oppure il consolato, anch’esso chiuso da anni, di Antananarivo, in Madagascar. La vendita di questi beni, attraverso aste o contrattazioni private, permetterebbe alla Farnesina di incassare tra i 30 e i 50 milioni di euro. Ma la cifra potrebbe aumentare, infatti, si è pensato anche di vendere prestigiose sedi consolari o dei nostri istituti di cultura all’estero, per trasferirli in sedi più economiche. Tale discorso è più difficile per le sedi dell’ambasciate in quanto forti sono le resistenze della diplomazia di dismettere queste residenze e sedi, inoltre esistono per molte sedi di ambasciate degli accordi gratuiti di comodato d’uso o di scambio con il paese ospitanti. Ad esempio, l’ambasciata italiana a Parigi, in rue Varenne, è di nostra disponibilità secondo uno scambio, infatti a Roma, all’ambasciata francese è stato concesso, gratuitamente, palazzo Farnese (ex ambasciata a Roma del Regno delle Due Sicilie e confiscato dal Regno d’Italia nel 1860).
RDF

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