mercoledì 30 novembre 2011

I prodotti “halal”

(fonte: articolo di Carlo Panella su Espansione), a cura di Roberto Di Ferdinando

Con la parola araba halal si indicano i prodotti del settore alimentare, cosmetico e farmaceutico che possono essere acquistati dai musulmani in quanto per la loro produzione è garantito il rispetto dei dettami del Corano. I prodotti “halal” riguardano un mercato mondiale dal valore di 500 miliardi di euro annuali (54 in Europa e 5 in Italia). Il fenomeno commerciale è talmente importante che recentemente in Italia è nata un’organizzazione di professionisti (Halal Italia) che, in collaborazione con la Comunità Religiosa Islamica Italiana (Co.re.is.), verifica questa conformità e rilascia una certificazione che vale tre anni. Quindi tutti i prodotti per essere certificati halal non devono contenere carne di maiale; non solo, gli animali devono essere macellati secondo un particolare procedimento: sgozzati con una lama affilatissima che è usata esclusivamente per il rituale della macellazione, il gesto deve essere unico e continuo, senza interruzioni, colui che lo compie deve essere musulmano ed al momento di questo atto deve pronunciare in arabo il basmalah, cioè le seguenti parole: “in nome di Dio, Clemente, Misericordioso”, e rivolgere il capo dell’animale verso la Mecca.
Inoltre tutti i prodotti per avere tale certificazione non devono contenere alcool o derivati o composti chimici dell’alcool, ne grassi derivati da carne impura. Ovviamente i prodotti, prima di essere halal, devono essere conformi alle normative europee e italiane in tema di igiene e sicurezza alimentare.
L’Iniziativa Halal Italia ha ottenuto il sostegno da parte dei ministeri della Salute, degli esteri, dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura, e i ministri di questi dicasteri nel 2010, presenziarono alla presentazione ufficiale di Halal Italia che si svolse nelle sale della Farnesina.
RDF

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