mercoledì 13 ottobre 2010

La California si scusa con gli italiani

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

A 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, lo stato della California si è scusato con gli italiani che, durante il periodo bellico, senza nessuna distinzione, furono internati in campi di concentramento. Difatti, dal 1942 in poi gli italiani presenti negli Stati Uniti (nel 1942 erano 600.000) furono ritenuti potenziali nemici, in quanto giudicati, tutti, simpatizzanti del fascismo. In realtà la comunità italiana espresse solo all’inizio dell’era fascista una certa simpatia verso Mussolini, ma questa presto si affievolì. Ma per le autorità statunitensi gli italiani residenti in USA erano percepiti come spie e così subirono restrizioni (alcuni italiani non potevano allontanarsi per di più di 8 km dalla propria residenza americana), confische (i battelli di proprietà dei pescatori italiani, che lavoravano nelle coste californiane, furono tutti sequestrati dalla Marina USA per essere impiegati come supporti per operazioni logistici) o furono internati in speciali campi (famosi quelli di Missoula in Montana o di Monterey e di San Francisco in California). Nel 1942 infatti un’ingiunzione del Ministero della Giustizia USA decretava che i cittadini italiani, giapponesi e tedeschi dovevano autodenunciarsi alle autorità locali per essere posti sotto controllo. Oggi lo stato della California si è scusato ufficialmente.
RDF