giovedì 28 ottobre 2010

Bhutan: la Felicità Interna Lorda (FIL)

Dal 2008 l’indice del PIL, del piccolo paese asiatico è stato sostituito dal FIL (l’indice della felicità interna lorda), che misura le esigenze ed i bisogni della popolazione.
(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

Il Bhutan è un piccolo stato (grande come la Svizzera) tra la Cina e l’India, popolato da 700 mila abitanti, e da quattro anni è divenuto una monarchia costituzionale. E’ salito alla ribalta internazionale due anni fa, quando fu introdotto, al posto dell’indice del PIL, quello del FIL (l’indice della felicità interna lorda) per misurare le esigenze ed i bisogni della popolazione locale, infatti il sovrano, Singye Wangchuck, dichiarò, in piena crisi economica, che “la felicità interna lorda è molto più importante del prodotto interno lordo”. Federico Fubini, inviato del Corriere della Sera in Bhutan, ha pubblicato un reportage per capire perché i delegati del piccolo regno himalayano sono invitati più spesso all’estero per spiegare il segreto del FIL e perché in “Bhutan persino i cani di strada sembrino toccati dalla tranquilla soddisfazione che si respira a Thimphu, la capitale”. In Bhutan, difatti, la sanità è gratuita, la scuola ed i libri di testo anche, l’incidenza dell’AIDS ed il tasso di suicidi sono fra i più bassi al mondo. Il paese è una monarchia costituzionale, nel 2006, infatti, il sovrano si è autodeposto, ha rinunciato ai suoi poteri di monarca, ha introdotto la democrazia e si è ritirato in una minuscola abitazione di legno in una valle sperduta, dedicandosi alla meditazione ed alla lettura. La nuova Costituzione ha tolto il diritto di voto ai monaci (la vita del paese è basata sul buddhismo), e prevede il pensionamento del monarca quando raggiunge i 60 anni. Leggi comuni si ispirano, invece, ai principi del buddhismo. La legge comune vieta il fumo (il Bhutan è il primo paese no smoking al mondo) per chi traffica oggetti sacri è prevista la pena dell’ergastolo, è vietato cacciare, pescare e vendere i sacchetti di plastica (simile a quanto previsto in Ruanda), nessuno, neanche il sovrano può abbattere un albero senza il permesso (per legge le foreste devono coprire il 60% delle foreste), in tutte le scuole è stata introdotta la meditazione, mentre la televisione è stata introdotta, come legale, solo nel 1999 (questi dati sono tratti dal reportage di Fubini-Corriere della Sera). Il governo, poi, ha così cura della felicità dei propri cittadini che periodicamente intervista un campione di persone (il 12% della popolazione), chiedendo la compilazione di un questionario di 70 pagine con particolari domande e quiz: “sulle fonti di stress, il sonno perso nell’ultimo mese, il ricorso al medico, all’astrologo o allo sciamano in caso di malattia, alcol bevuto, il karma, la conoscenza dei candidati locali al parlamento, la qualità dell’aria”. Sulla base delle risposte viene stilato l’indice FIL. Felicità che, però, ha un costo; infatti, l’economia del Bhutan dipende dagli aiuti dell’ONU, che sfamano un bambino su tre, e dall’India che finanzia il 37% della finanza pubblica in cambio del controllo strategico e militare del confine settentrionale del piccolo paese con la Cina.
RDF