mercoledì 24 agosto 2011

I consiglieri militari fondamentali per la vittoria dei ribelli in Libia

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Come avevo già scritto su RI, con il post del 4 aprile 2011, non appena le operazioni NATO in Libia si sono intensificate nel marzo scorso, sul territorio libico sono sbarcati i “consiglieri militari”. I governi aderenti all’Alleanza dei Volenterosi (i paesi che hanno messo a disposizione dell’operazione NATO in Libia, uomini e mezzi), non volendo impiegare in Libia propri soldati, hanno inviato membri dei servizi segreti e dei reparti speciali che in gran segreto e mimetizzandosi tra i ribelli (vestendosi ed armandosi come loro) hanno operato risultando determinanti, più dei missili, al successo della rivolta anti Gheddafi. Nonostante i governi coinvolti nell’operazione abbiano negato la presenza dei consiglieri in territorio libico, questi dapprima hanno svolto una funzione di addestramento dei ribelli poi hanno condotto operazioni di intelligence e sabotaggio contro il regime libico. I consiglieri, dotati di radio criptate, telefoni satellitari e potenti binocoli hanno fornito da terra le indicazioni per le operazioni aeree NATO, grazie agli agenti segreti USA (secondo la stampa statunitense, il Pentagono in queste settimane avrebbe condiviso con gli alleati ed i ribelli informazioni sulla Libia rimaste segrete a lungo) i ribelli hanno ottenuto informazioni su quali e quanto i generali fossero fedeli a Gheddafi e sui movimenti delle truppe lealiste, in modo da evitare degli scontri diretti in campo aperto. I consiglieri del Qatar hanno “lavorato” perché alcune vecchie strade di comunicazione diventassero piste d’atterraggio per rifornire di armi i ribelli, non solo, il Qatar ha messo a disposizione mezzi militare per portare nell’Emirato centinaia di ribelli, addestrarli rapidamente e riportarli al fronte. Molti consiglieri hanno affiancato i membri del Comitato del governo provvisorio di Bengasi, aiutandoli e consigliandoli in alcune scelte strategiche. Ed ancora, la rapidità con cui i ribelli sono riusciti ad entrare nel bunker di Gheddafi si deve al fatto che sarebbero stati guidati dalle informazioni ed indicazioni fornite dagli 007 occidentali, che da anni avevano le piantine di quei tunnel. Ovviamente tutto questo deve rimanere un segreto.
RDF

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