sabato 20 agosto 2011

Gli scandinavi che furono dalla parte di Hitler

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

La strage di Oslo del luglio scorso fece subito parlare ai non norvegesi di un rischio estrema destra in Scandinavia. Ma il folle cecchino, come si è poi dimostrato dalle indagini, non aveva alcun legame con i movimenti di estrema destra e fino ad oggi questi movimenti non si sono macchiati di alcuna violenza. Altra cosa invece constatare, stranamente, che proprio nei paesi scandinavi dove è diffusa una democrazia piena e progressista, questi movimenti siano così presenti ed in un numero molto alto. Forse una spiegazione a questo fenomeno è suggerita da un articolo del Corriere della Sera, che già il 24 luglio, all’indomani della strage, ripercorreva la storia dei paesi del Nord Europa evidenziando come in questi territori il concetto della “supremazia bianca” e delle ideologie di estrema destra abbiano sempre trovato dei sostenitori. Non a caso molte SS, la guardia pretoriana di Hitler, provenivano dalla Scandinavia o delle regioni Baltiche e combatterono contraddistinguendosi, come legionari volontari sul fronte orientale nel Secondo Conflitto Mondiale. Assieme ad Hitler, nel bunker di Berlino, tra gli ultimi resistenti del Terzo Reich, nell’aprile del 1945, vi sono numerosi volontari norvegesi, svedesi e danesi (divisioni Nordland e Wiking) , i fiamminghi della Langemarck, gli olandesi della Nederland ed i francesi della Charlemagne. Tutti loro mossi dal desiderio di partecipare alla crociata nazista contro il bolscevismo ed il sionismo.
RDF

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