martedì 31 maggio 2011

Anche Malta dice sì al divorzio

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Domenica scorsa Malta ha scelto, tramite referendum, di accogliere nella legislazione nazionale il divorzio. Favorevole al divorzio il 52,6% dei votanti (l’affluenza è stata del 71%). L’esito è stato incerto fino alla fine ed alla vigilia anche i sondaggi non avevano arrischiato previsioni. Il paese si è così letteralmente diviso, considerando anche il ruolo importante che la Chiesa cattolica esercita su queste isole del Mediterraneo, si pensi che il 95% della popolazione maltese si dichiara cattolica, ed i molti esponenti governativi che si sono schierati a favore del no (il ministro delle Finanze, Tonio Fenech, si era così rivolto ai votanti: “La Madonna è triste per il fatto che Malta sta pensando di introdurre il divorzio”). Quindi l’esito del referendum è stato sempre incerto. Ma poi con la vittoria del sì, Malta, il meno popoloso stato membro dell’UE, è entrato definitivamente in Europa, difatti era rimasto l’unico paese comunitario in cui il divorzio non era legale. Prima di Malta, le più recenti adesioni favorevoli al divorzio erano state quelle della devota Irlanda (1995) e del Cile (2004), invece gli ultimi Stati ad esserne contrari sono, ovviamente, lo Stato del Vaticano e le Filippine.
RDF

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