lunedì 2 maggio 2011

Quanto costa il nostro intervento in Libia

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Le divergenze all’interno del governo italiano sulla nostra missione militare in Libia non sono solo politiche, hanno anche una natura economica. Infatti, il Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, ha affermato che al momento l’intervento in Libia non ha una copertura finanziaria con fondi straordinari, ma si basa sul bilancio annuale della Difesa che potrà però garantire il finanziamento della missione per poche settimane. Infatti aerei, missili e logistica costano, e parecchio. Un caccia Eurofighter, uno dei modelli di aerei impiegati in Libia, costa 63 milioni di euro e per farlo volare una sola ora lo Stato italiano paga 60 mila euro. Il caccia è dotato di missili Maverick, uno solo di questi missili ha il valore di mercato di 200 mila euro; quindi colpire un semplice mezzo militare libico significherebbe bruciare, tra l’altro, 300 mila euro in pochi secondi. Gli altri aerei impiegati in Libia sono il Tornado (32 mila euro un’ora di volo), gli Harier della Marina e gli F16, che montano missili Harm (valore di 200 mila euro l’uno), Alarm (136 mila euro l’uno), Storm Shadow (170 mila euro). Le bombe intelligenti a guida laser e Gps, invece, valgono dai 30 ai 50 mila euro l’uno. Fino ad oggi i nostri aerei si solo limitati al controllo dello spazio aereo libico, senza impiegare i missili di cui sono dotati. Le 200 sortite degli Eurofighter, le 150 dei Tornado e le 50 degli F16 (in totale 1.400 ore di volo) hanno determinato la spesa di 56 milioni di euro. A questi si aggiunga il costo delle navi della marina italiana presenti nel canale di Sicilia, ogni giorno “consumano” 300 mila euro di soldi pubblici, ad oggi siamo arrivati a 10 milioni di euro. La guerra, tra i tanti svantaggi che comporta, ha anche quello che è costosa.
RDF

Nessun commento: