Fonte: Repubblica - ADN Kronos
I botti di capodanno annunciano una notizia di un certo
interesse per il Congo, paese ancora percorso da conflitti interetnici e
tuttora incontrollabile in alcune delle sue regioni. Il paese africano lancia
il primo “smartphone” con l’accattivante nome “Elikia”, ovvero speranza in
lingua lingala. Il telefono è stato progettato interamente da un giovane
congolese di 27 anni, Verone Mankou, con un investimento di circa 90 mila euro
e rappresenta l’evoluzione di una prima versione, il cellulare “Way-C”, primo
tablet africano. Il telefono verrà prodotto interamente in Cina a dimostrazione
che il paese non può ancora sviluppare un industria di questo tipo con costi
che potrebbero anche essere concorrenziali, se si pensa al valore della
manodopera. In un quadro politico di elevata instabilità come quello congolese,
è assai difficile che si possano creare i presupposti per la nascita di un
tessuto produttivo, oltre che per un settore che vanta elevati monopoli
tecnologici. Ma in questo momento il Congo può ragionevolmente sperare in un
futuro diverso, partendo appunto dalle invenzioni che i suoi migliori giovani
sono in grado di sviluppare.
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