mercoledì 22 giugno 2011

Chiarezza anche sulla morte di Pablo Neruda

(fonte: La Stampa), a cura di Roberto Di Ferdinando

Il giudice cileno Mario Carroza, lo stesso che alcune settimana fa ha fatto riesumare la salma dell’ex presidente Allende per fare chiarezza sulla sua morte (suicidio od omicidio? – vedi il post del 30 maggio 2011), ha acquisito le cartelle cliniche ed i documenti sanitari del poeta cileno Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971 e morto di tumore nel 1973. Carozza anche in questo caso vuole indagare se Neruda morì per cause naturali o il regime di Pinochet fu responsabile della sua morte. Neruda infatti era amico intimo di Salvator Allende e suo ambasciatore a Parigi, e fu proprio Allende a convincere Neftali Ricardo Reyes (il vero nome di Neruda) a rientrare in patria per curarsi il tumore alla prostata. Successivamente al suo rientro si verificò il golpe di Pinochet, era l’11 settembre 1973. Neruda in quelle ore fu condotto per motivi di sicurezza in clinica, qui la versione fino ad ora conosciuta ci racconta che Neruda morì il 23 settembre a causa della gravità della sua malattia. Ma due testimoni diretti hanno raccontato che le cose andarono diversamente. Manuel Araya, ex autista ed assistente di Neruda, ha riferito che il poeta quando giunse in clinica era in buone condizioni, ed il 22 settembre gli disse che poco prima era entrato un medico che gli aveva fatto un’iniezione allo stomaco. Il giorno dopo Neruda morì. Avvelenato? A confermare la versione di Araya, anche Gonzalo Martinez, ex ambasciatore messicano nel Cile di Allende, che fu molto presente negli ultimi giorni di vita del poeta. Infatti il Messico stava programmando da giorni la fuga di Neruda, il presidente messicano, Echevarria, attivò il suo diplomatico perché portasse in salvo a Città del Messico il poeta e sua moglie. Ma la loro partenza fu ritardata di due giorni ed il poeta nel frattempo morì. Secondo Araya, Pinochet, preoccupato che Neruda, rifugiandosi all’estero, potesse diventare il leader dell’opposizione al suo regime, lo fece uccidere con un’iniezione letale. Adesso anche la salma di Neruda sarà riesumata per le indagini del caso. Oggi in Cile si cerca di fare luce su 727 morte sospette del primo periodo della dittatura dei militari, anche sulla fine dell’ex presidente democristiano, Eduardo Frey, deceduto nella stessa clinica di Neruda, nel 1980).
RDF

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