Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
domenica 30 gennaio 2011
India e Pakistan in guerra…..per le cipolle
(fonte: Sette-Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando
1 commento:
Roberto
ha detto...
I due paesi, India e Pakistan, rivali ormai su ogni tema, hanno trovato il pretesto di discutere anche sulle cipolle. Notizia bizzarra se i due non fossero anche potenze nucleari e già in guerra, non dichiarata, per questioni di confini ed interessi strategici. Cuore della questione di quest’ultimo conflitto: il divieto del governo di Islamabad di esportare, tra l’altro, le cipolle. Una delle tante misure governative adottate per arginare l’aumento delle materie prime che sta creando malumore tra la popolazione pakistana ormai ridotta quasi alla fame. E anche l’India se ne lamenta. Infatti il subcontinente indiano è il principale consumatore mondiale di cipolle e quest’anno, per soddisfare il proprio fabbisogno di questo ingrediente essenziale per la propria cucina, dovrà rivolgersi all’estero, ma non in Pakistan. Responsabile dell’aumento vertiginoso delle cipolle indiane (2 dollari al chilo) la crisi agricola, la siccità e le disfunzioni del commercio locale. RDF
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I due paesi, India e Pakistan, rivali ormai su ogni tema, hanno trovato il pretesto di discutere anche sulle cipolle. Notizia bizzarra se i due non fossero anche potenze nucleari e già in guerra, non dichiarata, per questioni di confini ed interessi strategici. Cuore della questione di quest’ultimo conflitto: il divieto del governo di Islamabad di esportare, tra l’altro, le cipolle. Una delle tante misure governative adottate per arginare l’aumento delle materie prime che sta creando malumore tra la popolazione pakistana ormai ridotta quasi alla fame. E anche l’India se ne lamenta. Infatti il subcontinente indiano è il principale consumatore mondiale di cipolle e quest’anno, per soddisfare il proprio fabbisogno di questo ingrediente essenziale per la propria cucina, dovrà rivolgersi all’estero, ma non in Pakistan. Responsabile dell’aumento vertiginoso delle cipolle indiane (2 dollari al chilo) la crisi agricola, la siccità e le disfunzioni del commercio locale.
RDF
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