Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
mercoledì 5 gennaio 2011
Basta Ceylon, adesso solo Sri Lanka
(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando
1 commento:
Roberto
ha detto...
Il governo di Colombo, la capitale dell’isola posta sotto il subcontinente Indiano, ha deciso: d’ora in poi il paese dovrà chiamarsi esclusivamente Sri Lanka (Isola Risplendente); la denominazione Ceylon, retaggio del colonialismo britannico, dovrà scomparire da qualsiasi istituzione e atto ufficiale. Ecco quindi che la Bank of Ceylon, Ceylon Petroleum CO, Ceylon Electricity Board, Ceylon Tourist Board, ecc… dovranno modificare le loro intestazioni sostituendo Sri Lanka a Ceylon. Il governo cingalese ha voluto così chiudere una pagina della sua storia aprendone un’altra che attinge dal passato precoloniale. Infatti, nel 1802 gli inglesi occuparono l’isola denominandola Ceylon, la pronuncia inglese del termine portoghese Ceilao; i portoghesi, che percorrevano queste rotte commerciali, avevano così battezzato a loro volta l’isola, derivando questo nome dal locale Pali Sinhalana (Terra dei Leoni). La denominazione inglese durò fino al 1948, poi il paese ottenne l’indipendenza, ma, rimanendo all’interno del Commonwealth, fino al 1972 continuò a chiamarsi Dominion of Ceylon; per poi diventare definitivamente Sri Lanka. La doppia denominazione, però si è sempre mantenuta, fino alla decisione odierna del governo di Colombo: basta Ceylon, si deve usare solo e sempre la denominazione Sri Lanka! Ma un’eccezione esiste. Il governo ha concesso che la locale industria del tè possa continuare a chiamarsi Ceylon, difatti troppo famosi questo tipo di tè (a lungo tempo sinonimo della bevanda) e questo suo nome per poterne cambiare, adesso, la denominazione. La decisione del governo non poteva non tener conto delle leggi del mercato e del marketing, considerata anche l’importanza che ha l’industria del tè per l’economia nazionale (il te’ di Ceylon (o dello Sri Lanka) rappresenta il 20% della produzione mondiale). RDF
1 commento:
Il governo di Colombo, la capitale dell’isola posta sotto il subcontinente Indiano, ha deciso: d’ora in poi il paese dovrà chiamarsi esclusivamente Sri Lanka (Isola Risplendente); la denominazione Ceylon, retaggio del colonialismo britannico, dovrà scomparire da qualsiasi istituzione e atto ufficiale. Ecco quindi che la Bank of Ceylon, Ceylon Petroleum CO, Ceylon Electricity Board, Ceylon Tourist Board, ecc… dovranno modificare le loro intestazioni sostituendo Sri Lanka a Ceylon. Il governo cingalese ha voluto così chiudere una pagina della sua storia aprendone un’altra che attinge dal passato precoloniale. Infatti, nel 1802 gli inglesi occuparono l’isola denominandola Ceylon, la pronuncia inglese del termine portoghese Ceilao; i portoghesi, che percorrevano queste rotte commerciali, avevano così battezzato a loro volta l’isola, derivando questo nome dal locale Pali Sinhalana (Terra dei Leoni). La denominazione inglese durò fino al 1948, poi il paese ottenne l’indipendenza, ma, rimanendo all’interno del Commonwealth, fino al 1972 continuò a chiamarsi Dominion of Ceylon; per poi diventare definitivamente Sri Lanka. La doppia denominazione, però si è sempre mantenuta, fino alla decisione odierna del governo di Colombo: basta Ceylon, si deve usare solo e sempre la denominazione Sri Lanka! Ma un’eccezione esiste. Il governo ha concesso che la locale industria del tè possa continuare a chiamarsi Ceylon, difatti troppo famosi questo tipo di tè (a lungo tempo sinonimo della bevanda) e questo suo nome per poterne cambiare, adesso, la denominazione. La decisione del governo non poteva non tener conto delle leggi del mercato e del marketing, considerata anche l’importanza che ha l’industria del tè per l’economia nazionale (il te’ di Ceylon (o dello Sri Lanka) rappresenta il 20% della produzione mondiale).
RDF
Posta un commento