Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
domenica 9 gennaio 2011
In Medio Oriente anche le maratone sono senza pace
Il 25 marzo 2011 a Gerusalemme si correrà per la prima volta la maratona cittadina. Israeliani e palestinesi non trovano un accordo neanche sul tracciato della corsa. (fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando
1 commento:
Roberto
ha detto...
Siamo al secondo studio del percorso della maratona internazionale di Gerusalemme, che si svolgerà per la prima volta assoluta il 25 marzo 2011, l’originario tracciato infatti è stato abbandonato dopo le proteste dei palestinesi e di una parte della sinistra israeliana. In origine la maratona avrebbe dovuto attraversare anche la parte Est della città, ma questa zona è occupata e controllata esclusivamente dal 1967 da Israele che, nonostante le convenzioni internazionali che dispongono diversamente, non è disposto a restituire; da qui le proteste. Il sindaco della città, Nir Barkat, ha detto che il coinvolgimento dei quartieri est di Gerusalemme (Sheikh Jarah, Pisgat Ze’ev, Issawiyah) era il segno di voler far partecipare al festoso evento tutta la città; sarebbe stato peggio, sempre secondo Barkat, se le autorità cittadine avessero proposto di far passare la corsa solo nella zona Ovest, così sarebbe stata una vera discriminazione. Nir Barkat, che ha respinto l’”invito” dell’amministrazione Obama e della comunità internazionale a limitare la costruzione di nuovi insediamenti di coloni israeliani nella zona Est, lo stesso Barkat che, spesso, non tiene conto neanche degli appelli del premier Netanyahu sull’urbanizzazione di questa zona, ha, però alla fine, ceduto: la maratona si svolgerà solo nella parte Ovest. Mediatore della vicenda il potente sponsor della corsa, l’Adidas, che non se l’è sentita di finanziare un evento che stava ed avrebbe causato polemiche e boicottaggi anche nei suoi confronti. L’Adidas ha chiesto, minacciando altrimenti il ritiro, ed ottenuto la rivisitazione del percorso. Chissà, forse, ai tavoli per la pace in Medio Oriente dovrebbero essere invitati anche degli sponsor…. RDF
1 commento:
Siamo al secondo studio del percorso della maratona internazionale di Gerusalemme, che si svolgerà per la prima volta assoluta il 25 marzo 2011, l’originario tracciato infatti è stato abbandonato dopo le proteste dei palestinesi e di una parte della sinistra israeliana. In origine la maratona avrebbe dovuto attraversare anche la parte Est della città, ma questa zona è occupata e controllata esclusivamente dal 1967 da Israele che, nonostante le convenzioni internazionali che dispongono diversamente, non è disposto a restituire; da qui le proteste. Il sindaco della città, Nir Barkat, ha detto che il coinvolgimento dei quartieri est di Gerusalemme (Sheikh Jarah, Pisgat Ze’ev, Issawiyah) era il segno di voler far partecipare al festoso evento tutta la città; sarebbe stato peggio, sempre secondo Barkat, se le autorità cittadine avessero proposto di far passare la corsa solo nella zona Ovest, così sarebbe stata una vera discriminazione. Nir Barkat, che ha respinto l’”invito” dell’amministrazione Obama e della comunità internazionale a limitare la costruzione di nuovi insediamenti di coloni israeliani nella zona Est, lo stesso Barkat che, spesso, non tiene conto neanche degli appelli del premier Netanyahu sull’urbanizzazione di questa zona, ha, però alla fine, ceduto: la maratona si svolgerà solo nella parte Ovest. Mediatore della vicenda il potente sponsor della corsa, l’Adidas, che non se l’è sentita di finanziare un evento che stava ed avrebbe causato polemiche e boicottaggi anche nei suoi confronti. L’Adidas ha chiesto, minacciando altrimenti il ritiro, ed ottenuto la rivisitazione del percorso. Chissà, forse, ai tavoli per la pace in Medio Oriente dovrebbero essere invitati anche degli sponsor….
RDF
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