mercoledì 2 febbraio 2011

I segreti della diplomazia bulgara

Un’inchiesta interna alla Bulgaria ha rivelato che oltre un terzo delle sedi estere della diplomazia bulgara sarebbe retto da funzionari in passato collaboratori dei servizi segreti comunisti.
(fonte: Sette-Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

La notizia è di poche settimane fa. La Commissione sui Dossier, che ha il compito, in Bulgaria, di far luce su chi collaborò l’ex regime comunista, ha stilato una lista in cui si evidenzia che su 117 sedi diplomatiche bulgare all’estero, 43 sarebbero guidate da ex chengeta, i collaboratori del Comitato per la Sicurezza dello Stato (Darzahvna Sigurnost - DS), i servizi segreti della Bulgaria comunista. La lista degli ex collaboratori comprende gli attuali ambasciatori bulgari a Londra, Berlino, Roma, Madrid, Mosca, Tokio e presso la Santa Sede. Alla notizia il governo ed il parlamento bulgari hanno chiesto le immediate dimissioni degli ambasciatori, consoli ed incaricati d’affari coinvolti, in tutto circa 190 persone. Ma c’è chi invita alla prudenza. Infatti, da quando in Bulgaria si è istituita la Commissione (2006), sono uscite numerose liste di nominativi più o meno coinvolti con il precedente regime comunista, per poi dimostrare come fosse difficile, per politici non poter non lavorare e collaborare con i servizi segreti comunisti o non. Inoltre alcuni diplomatici e funzionari furono costretti con la minaccia a collaborare con la DS, per questo si renderà necessaria una valutazione caso per caso. Infine spetterà al Presidente della Repubblica, il socialista Georgi Parvanov, che formalmente nomina i diplomatici, a richiamarli qualora si dimostrasse le loro responsabilità passate. Curioso che proprio il nome di Parvanov comparve in una delle prime liste della Commissione.
RDF