domenica 2 gennaio 2011

Skiff, Whaler, Dhow, i terroristi del Golfo di Aden

Sono i nomi esotici dei barchini dei Jin, i pirati somali, che incrociano il Golfo di Aden a caccia di mercantili. IL (Sole 24Ore) ne riporta le caratteristiche tecniche. A cura di Francesco Della Lunga

1 commento:

Francesco Della Lunga ha detto...

Qualcuno potrebbe pensare che i pirati somali siano armati di veri e propri arsenali. Diversamente, come si potrebbero catturare vere e proprie navi mercantili e addirittura navi che trasportano armi da guerra nel nuovo secolo? Eppure i pirati somali del Puntland (la maggior parte di loro pare provenire da questo stato autoproclamatosi indipendente dopo la disgregazione della Somalia, iniziata nel 1990 ed ancora oggi irrisolta) riescono ad abbordare il naviglio in transito nel Golfo di Aden con dei piccoli barchini e delle loro armi rudimentali. Secondo l’articolo di IL, oggi la pirateria in Somalia è diventata una vera e propria industria che fatturerebbe circa 150 milioni di dollari (dato 2010). La tecnica di arrembaggio non sarebbe poi particolarmente complicata, ma in ogni caso i temerari pirati somali che spingono i loro barchini anche oltre le cento miglia dalla costa, sarebbe facilitata dall’accoppiata di ben due barchini, Skiff e Dhow, quest’ultimo utilizzato come vera e proprio barca appoggio. Ma vediamo nei dettagli la descrizione che IL offre dei barchini dei Jin (pirati):
Skiff: sono imbarcazioni di vetroresina, lunghe circa 4 – 5 metri, dotati di uno o due motori fuoribordo, in grado di raggiungere facilmente 20 – 25 nodi di velocità con 4 – 6 persone armate e con tutta l’attrezzatura per abbordare i mercantili (rampini e cime, telefoni satellitari, GPS). Il più diffuso è lo Skiff somalo siile ai motoscafi che solcano i nostri mari;
Whaler: imbarcazioni più grandi degli skiff, lunghe circa 6 – 8 metri, dotate di un motore entrobordo e capaci di raggiungere 10 – 15 nodi di velocità con 8 – 10 persone a bordo e una considerevole scorta di carburante in barili. Vengono utilizzate per rimorchiare due o più Skiff al largo al fine di ampliare il raggio d’azione;
Dhow: imbarcazione che può essere utilizzata per svariate attività commerciali e per la pesca. Decisamente più grande di Skiff e Whaler (circa 25 – 30 metri) e costruita in legno, viene utilizzata dai pirati come unità madre, caricandovi gli Skiff ed ampliando notevolmente il raggio d’azione.
E’ proprio grazie a questa tecnica che le navi mercantili, anche su suggerimento delle compagnie di assicurazione che hanno dovuto alzare i premi assicurativi, hanno suggerito di navigare lontani dalle coste somale per evitare il rischio di abbordaggio. La missione internazionale Ocean Shield, dove anche la nostra marina ha un ruolo importante, è riuscita, nel corso del 2010, a rendere un po’ più sicure queste rotte, ma il fenomeno non è ancora considerato del tutto debellato.