venerdì 28 gennaio 2011

Il cimitero dei dimenticati

Ieri, 27 gennaio era il Giorno della Memoria, ma su RI non ho voluto scrivere niente in merito. Perché? Se a qualcuno interessasse, non l’ho fatto perché, personalmente (è solo un giudizio personale), mi sembra un po’ facile e semplicistico il ricordare sempre e, purtroppo, solo nella ricorrenza. Dovrebbero, invece, esserci sempre e comunque, ogni giorno, i Giorni della Memoria. Ieri sì, ma anche oggi, domani, dopo domani, tra una settimana, tra un mese, tra un anno sempre dobbiamo e vogliamo ricordare. E vorrei che sempre fossero ricordate le vittime di ogni persecuzione, qualunque nazionalità abbiano, religione professino, orientamento sessuale gradiscano, idea politica seguano…Un fantamondo?
Di seguito, nel commento, riporto una notizia apparsa sul Corriere della Sera del 6 gennaio 2010, in cui si denuncia un “cimitero dei dimenticati”, credo un buon articolo e tema da trattare quando si parla di Memoria.
A cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

Il professor Oliver Seifert, storico dell’Università di Innsbruck ha recentemente rivelato la scoperta del ritrovamento del luogo dove, molto probabilmente, i nazisti effettuarono esperimenti e praticarono l’eutanasia. Si tratta, come appare dall’articolo del Corriere della Sera, di Hall, una cittadina a 9 km ad est di Innsbruck, oggi sede del più importante ospedale psichiatrico del Nord Tirolo: “quattrocento ettari di parco cintato, vialetti lindi, palazzine che sembrano decorosi condomini, dove vivono circa 250 residenti con disagio mentale – la loro permanenza media è di 13 giorni e sono assistiti da cinquanta medici.” Settanta anni fa, invece qui esercitavano la professione 5 medici e questi ambienti, più spartani, ospitavano 800 pazienti con una degenza che poteva durare molti anni oppure tutta la vita, se non si decideva di interrompere, prima la loro esistenza con l’eutanasia. Infatti nell’ottobre del 1939 Adolf Hitler emanò il decreto con cui avviò il programma ufficiale di eutanasia per le persone disabili (Hitler: “esistenze non degne di essere vissute”). Dal 1939 questo programma nazista eseguì la morte ‘legalizzata’, tramite iniezione di potenti veleni o docce di ossido carbonio, per oltre 70000 persone. Ad Hall la scoperta di un cimitero in cui furono sepolti tra il 1942 ed il 1945 220 degenti deceduti, un numero molto alto (anche 30 al mese), ha fatto aumentare il sospetto delle autorità locali che qui fosse praticato in maniera programmatica l’eutanasia. Si usa il condizionale, eppure la struttura sanitaria di Hall fu allestita come centro di sterminio e qui è stata accertata la pratica dell’eutanasia per almeno 360 pazienti. Ma i numeri, forse, sono altri e più alti. Il professore Lorenzo Toresini, primario dei servizi mentali di Merano, alla notizia del collega austriaco ha ricordato il caso dei quattrocento malati provenienti dall’ospedale psichiatrico di Pergine che una mattina furono messi su un pullman con vetri oscurati, accompagnati al Brennero e poi scomparvero nel nulla. Nell’elenco di quei 220 potrebbero esserci alcuni di questi pazienti italiani. La Provincia di Bolzano si è offerta per collaborare all’identificazione delle vittime. Non dimenticare.
RDF