venerdì 27 aprile 2012

La pianta magica

 (fonte: Sette-Corriere della SEra), a cura di Roberto Di Ferdinando

Il suo nome scientifico è moringa olefeira, ma è conosciuta come l’albero magico, infatti è una pianta, appartenente alla famiglia Moringaceae, ed è definita magica in quanto ha numerose potenzialità. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità è “il vegetale più nutriente al mondo” (le sue fogli contengono sette volte più vitamina C delle arance, quattro volte più vitamina A delle carote, quattro volte in più di calcio rispetto al latte ed il triplo del potassio delle banane). La FAO, l’Organizzazione mondiale sull’alimentazione, le riconosce proprietà alimentari tali da considerarla una “garanzia per il diritto all’alimentazione”. Infatti, questa pianta, originaria dell’India, è coltivata principalmente nei paesi tropicali, negli stessi dove è altissima la malnutrizione. Ma le proprietà di questo albero magico sono anche altre: purifica l’acqua, eliminando il 99% dei batteri, e può essere utilizzata per curare almeno 300 disagi, compresi diarrea e vomito. Inoltre può essere impiegata per la produzione di carburanti alternativi con un minimo impatto ambientale e molti vantaggi economici. Dalla moringa si ricava infatti l’acido oleico per la produzione di etanolo e biodiesel (i suoi semi rendono dieci volte più della canna da zucchero, da cui si ricava invece, l’etanolo, e cresce più velocemente della jatropha, da cui il biodiesel). Inoltre della moringa si utilizza tutto: foglie, radici, frutti, fiori e semi, un vero miracolo che si realizza. Eppure non sembra così. Infatti l’Unione Europea ha vietato la vendita di questa pianta nel mercato comunitario quale alimento, secondo la legislazione del 1997 che disciplina i novel food, i cibi non largamente diffusi.
Eppure in Europa la moringa è utilizzata nell’alimentazione degli animali (le mucche producono il 30% di latte di più) e nel sud della Spagna si sono piantate 500.000 piante di moringa.
RDF

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