mercoledì 7 settembre 2011

La Turchia ed i cristiani

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

La Turchia di Erdogan è una delle poche economie, in questo periodo di crisi, a crescere con numeri impressionanti (ha superato anche la Cina nella crescita del PIL), ha un forte dinamismo diplomatico, rivolto in particolare all’Africa (si veda la sua presenza in Somalia), e inoltre nelle ultime settimane, forse per accelerare il processo di adesione all’UE, ha deciso di sanare una questione aperta da decenni con i turchi cristiani. Infatti Erdogan (musulmano osservante che guida un paese la cui popolazione al 90% è musulmana) la scorsa settimana ha annunciato che la Turchia restituirà alle Chiese e alle comunità religiose indicate nel trattato di Losanna e che ne faranno richiesta, i beni, tutele e simboli confiscati dallo Stato nel 1936. Tale decisione viene dopo il cambiamento delle leggi statali sul santo sinodo, un’altra apertura verso la Chiesa ortodossa. La Turchia di Erdogan diventa quindi il simbolo e l’esempio più alto di un Islam capace di garantire e tutelare le minoranze religiose.
RDF

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