venerdì 18 marzo 2011

Gli eroi di Fukushima

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Da quando una settimana fa sul Giappone si è abbattuto il micidiale connubio terremoto-tsunami, 50 tecnici della Tokyio Electric Power Company (TEPCO – la quarta azienda al mondo in materia di produzione di energia), sono chiusi ed isolati nella centrale nucleare di Fukushima, seriamente danneggiata dal cataclisma, per cercare di limitari i danni e la fuoriuscita di materiale e sostanze radioattive. Da quasi una settimana i 50 tecnici stanno lavorando in condizioni sanitarie e logistiche minime, essendo esposti a livelli altissimi di radiazioni radioattive ed in mancanza di forniture adeguate ad affrontare l’”apocalisse”. Sembrano essere, oggi, gli unici che possono salvare il paese del Sol Levante e quella zona da un disastro naturale senza precedenti. Il Premier Naoto Kan gli ha implorati: “Voi siete i soli che possono risolvere questa crisi. Ritirarsi è impensabile”. Così i 50 tecnici, Eroi, rimasti e rimanendo ai loro posti di lavoro, sono condannati, sicuramente, visto il livello di radiazioni a cui sono esposti, a gravi e prossime malattie, se non la morte. Oggi, domani e nei prossimi giorni, è giusto ricordare l’impegno ed il sacrificio di questi anonimi tecnici, ridimensionando l’importanza che forse, frettolosamente, attribuiamo a notizie provenienti da altre parte del mondo. Onore ai 50 Tecnici di Fukushima, purtroppo, oggi anonimi, ma hanno nomi e cognomi, delle storie, vite e famiglie.
RDF

1 commento:

Gabriel Omar Batistuta ha detto...

Bisognerà ringraziare la sciagura giapponese se il nostro certissimo governo ha deciso di riconsiderare la riapertura della partita nucleare anche nel nostro paese. Purtroppo le sventure di altri potrebbero diventare le nostre fortune. I nostri lungimiranti rappresentanti di governo parevano infatti indirizzati verso un percorso che avrebbe potuto provocare non pochi danni. Nessun economista serio potrebbe giustificare la scelta di un paese di entrare in un settore tecnologico così complesso, così costoso, così misterioso se vogliamo, perchè la questione delle scorie nucleari è ancora oggi irrisolvibile, senza considerare che siamo fuori da questo mondo da più di venti anni. A tutti gli studenti di economia e di scienze politiche si insegna che ci sono alcuni settori tecnologici che hanno delle barriere all'entrata talmente formidabili che sarebbe inutile cimentarsi quando altri paesi hanno già maturato enormi vantaggi competitivi. SArebbe molto più logico lavorare su settori che potrebbero diventare strategici domani sui quali potremmo davvero diventare i primi e "fare il mercato". Le energie rinnovabili sono ancora oggi il futuro. Il nostro paese aveva già fatto dei buoni passi in questa direzione, grazie anche alle risorse comunitarie. E' nata un'industria che, alla luce delle ultime decisioni del Governo, sarebbe stata annientata. Dopo dieci anni di investimenti e di fondi pubblici, l'industria nascente sarebbe stata ridimensionata fino a comprometterla a favore di una scelta illogica. Possibile che si debba sempre copiare gli altri e mai puntare a consolidare qualcosa su cui potremmo realmente costruirci un primato tecnologico? Pare proprio che questa volta il disastro giapponese abbia almeno incrinato le granitiche certezze di questo governo di riformisti ed innovatori che come dicono loro, hanno fatto riforme che mai sono state fatte prima nella storia! Buon anniversario Italia!