Lo scrutinio elettorale in Italia lascia prevedere che il
prossimo parlamento sarà ingovernabile. Grazie soprattutto ad una legge
elettorale che nessun partito politico ha voluto modificare nella precedente
legislatura, è possibile osservare dei dati talmente curiosi che pensiamo
farebbero trasudare indignazione in qualsiasi altro paese europeo o, se
vogliamo allargare in termini culturali, occidentale. Al Senato della
Repubblica, dove la legge elettorale ha generato delle coalizioni, si vede che
i partiti politici principali e nella fattispecie il Partito Democratico,
riesce ad avere circa il 4% in più del proprio principale avversario, il PDL,
con una forbice di voti di circa due milioni. Eppure il sistema di trasmissione
in seggi dei voti ottenuti ribalta la situazione: 104 per il PDL e 96 per il
PD. Poi durante lo scrutinio la situazione pare riequilibrarsi. In ogni caso,
alla quasi chiusura degli scrutini su tutti i seggi, sia alla Camera dei
Deputati che al Senato, la situazione appare di un equilibrismo incredibile,
tale da tramutare questi risultati in una situazione di ingovernabilità totale.
Appare sinceramente incredibile l’exploit della nuova formazione politica,
quella del comico Beppe Grillo. Come dichiarato in più di un occasione dal suo
leader, si è trattato di un vero e proprio tsunami. Nessun partito politico,
che si è presentato per la prima volta alle elezioni, è riuscito ad arrivare
primo nella gara per il consenso dei cittadini. Una rivoluzione incruenta, o
una rivoluzione di velluto, se vogliamo usare termini un tempo usati per altri
sommovimenti politici in Europa. Nelle prossime settimane si presenteranno in
Parlamento dei veri e propri sconosciuti e, almeno apparentemente, non legati
al vecchio sistema politico ed alle vecchie clientele. Paiono giovanissimi e di
nessuna o quasi esperienza politica. Persone che vengono dalla società civile,
come si usa dire oggi, dimenticando che anche gli altri vengono dalla stessa
società che difficilmente può essere definita incivile. Vedremo cosa accadrà
nei prossimi giorni e soprattutto se l’attuale Presidente della Repubblica
riuscirà a dare un mandato per la formazione del nuovo Governo. Ma prima
passerà del tempo perché dovranno essere riunite le Camere, dovranno essere
votati i presidenti e poi forse arriveremo alla fine del mandato di Napolitano.
Insomma, nelle prossime settimane si deciderà il futuro del Paese. Il rischio è
veramente la balcanizzazione oppure il caso greco con nuove elezioni subito
dopo l’estate. Ma il Movimento 5 Stelle potrebbe davvero creare un precedente
in Europa, con l’Italia nuovamente il laboratorio politico del continente.
Sperando che la rivoluzione incruenta possa generare buoni
frutti.
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