A marzo l’editore Neri Pozza pubblicherà in Italia il libro
Imperium di Christian Kracht, il caso letterario del 2012 in Germania, intorno
al quale si è acceso anche un intenso dibattito per via delle accuse di
razzismo mosse da un articolo di George Diez, su Spiegel.
Si veda anche: http://it.paperblog.com/a-proposito-del-romanzo-di-christian-kracht-1652567/
e l’articolo di Mirella Serri su Sette-Corriere della Sera del 15 fenbbraio
2013
Christian Kracht è nato in Svizzera nel 1966. I suoi romanzi
precedenti, Faserland (1995), 1979 (2001) e Ich werde hier sein im Sonnenschein
und im Schatten (2008) sono stati tradotti in piú di venticinque lingue.
“All’inizio del
Ventesimo secolo, il Prinz Waldemar è un poderoso e moderno piroscafo da
tremila tonnellate che, ogni dodici settimane, proveniente da Hong Kong, solca
l’oceano Pacifico diretto a Sydney, toccando le terre del protettorato tedesco,
la Nuova Pomerania. A differenza delle colonie africane, quelle terre sono, per
l’Impero di Guglielmo II, assolutamente superflue. I proventi della copra, del
guano e della madreperla non bastano a coprire i costi di mantenimento di un
possedimento cosí vasto sperduto in Oceania. Ma nella lontana Berlino si parla
di quelle isole come di preziose perle iridescenti infilate in una collana.
Attratti perciò dal
loro irresistibile richiamo paradisiaco, avventurieri e sognatori di tutti i
tipi si imbarcano ogni dodici settimane sul Prinz Waldemar verso i mari del
Sud.
Tra questi, un giovane
uomo di venticinque anni, con gli occhi malinconici di una salamandra, gracile,
mingherlino, i capelli lunghi e la barba che sfiora irrequieta la casacca senza
collo.
Si chiama August Engelhardt.
È vegetariano e nudista, e qualche tempo fa ha scritto un libro
dall’affascinante titolo Eine sorgenfreie Zukunft, «Un futuro spensierato», e
ora è in viaggio verso la Nuova Pomerania per acquistare della terra e avviare
una piantagione di noci di cocco. Vuole diventare un piantatore, ma non per
sete di profitto, bensí per un’intima, spirituale convinzione.
Dopo un processo di
eliminazione che lo ha indotto a ritenere impuri tutti gli altri alimenti,
Engelhardt si è imbattuto nel frutto della palma da cocco. E ha ricavato una
certezza assoluta: eleggere quel frutto, che cresce rivolto verso il sole e il
fulgido Signore Iddio, a unico nutrimento non è soltanto una sana scelta
alimentare, ma un modo per accostarsi a Dio e al segreto stesso dell’immortalità.
Il desiderio piú grande di August Engelhardt, la sua vocazione, è perciò creare
una colonia di coccovori, di mangiatori di cocco, nelle nuove terre
dell’Impero.
Ispirato a una figura
realmente esistita, Imperium ci trascina in un surreale turbine narrativo, dove
l’avventura di Engelhardt raffigura esemplarmente il naufragio stesso
dell’anima tedesca agli albori del XX secolo, e mostra la vera natura di questo
romanzo: una magnifica parabola letteraria sugli abissi, sugli smarrimenti e
sui pericoli insiti nell’autoaffermazione del romanticismo tedesco a partire
dal XIX secolo”.
“Imperium “
di Christian Kracht
Pagine 192
Euro 16,00
Editore Neri Pozza
Collana: Bloom
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