martedì 14 febbraio 2012

I veti della Russia sulla vicenda della Siria



(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando



Sono molti i motivi per i quali la Russia si sia opposta, nella sede del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, alle sanzioni contro il governo siriano che sta, con la violenza e il sangue, annientando la protesta della popolazione locale.
Difatti, la Russia, appoggiata dalla Cina e dall’India, è contraria ad alcune iniziative degli organismi internazionali, denunciandoli quali interferenze nelle questioni interne dei paesi. La paura di Mosca è che tali interferenze potrebbero essere usate in futuro contro la stessa Russia, se Putin decidesse di contrastare con mano pesante l’opposizione interna.
Inizialmente la Russia si era opposta anche all’operazione ONU-NATO in Libia, per poi chiudere un occhio, convinta che l’azione si sarebbe limitata a separare e pacificare le parti in guerra, invece, alla fine Mosca si è trovata ad un cambio di potere e la perdita di un alleato commerciale importante quale Gheddafi.
E difatti sono gli affari che hanno spinto la Russia a porre il veto sulle sanzioni alla Siria. Da decenni Mosca commercia con Damasco, i russi hanno appena fornito armi (jet e missili avanzati)ad Assad per il valore di 4 miliardi di dollari. Non solo, la Russia ha dato il via libera all’investimento in Siria di 20 miliardi di dollari nel settore delle infrastrutture, dell’energia e del turismo.
Infine un’altra forte motivazione e che Putin ha strappato un accordo con Assad per ottenere l’utilizzo del porto siriano di Tartus, l’ideale sbocco sul Meditarenneo per la nuova visione geopolitica e di difesa (?) della Russia.
RDF

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