domenica 21 febbraio 2010

Notizie dal Corno d'Africa: la coalizione internazionale sconfigge i pirati del Golfo di Aden

I pirati somali naufragano sotto l'onda d'urto della forza multinazionale. (Fonte Sole 24 del 21/02/2010). A cura di Francesco Della Lunga

1 commento:

Francesco Della Lunga ha detto...

I nostri amici ricorderanno certamente che RI ha dato più volte risalto alle avventure dei pirati somali che, a bordo dei loro scalcinati ed improbabili bastimenti abbordavano il naviglio mercantile di mezzo mondo che si trovava a transitare nel Golfo di Aden, sulle rotte dell’Oriente estremo. Negli ultimi due anni il fenomeno era cresciuto in maniera esponenziale costringendo le imbarcazioni, in molti casi, a circumnavigare l’Africa, con aggravio di costi per le compagnie di navigazione e per gli operatori economici, oltre ad un aggravio delle coperture assicurative. Poi la comunità internazionale, in uno dei rari esempi di involontario coordinamento, ha deciso di passare dall’osservazione all’azione. Ben 47 paesi (gruppo di contatto creato a gennaio 2009 a New York) si sono accordati per controllare con navi militari tutto il tratto di mare infestato dai pirati somali e, naturalmente, gli Stati Uniti sono stati fra i principali propugnatori del nuovo patto sul controllo del mare, aiutati sia dall’Unione Europea e dalla Nato, ma anche, udite udite, dalla Cina e dalla Russia, oltre ad una serie di stati e potenze minori. Oggi il Sole 24 Ore ci racconta che le ardimentose azioni dei pirati del Corno d’Africa sembrano essersi dissolte di fronte al naviglio alleato. Dall’estate scorsa si è contato un solo assalto, mentre in tutto il 2009 gli attacchi sono stati 198, 50 dei quali andati a buon fine. Insomma, un successo per molti osservatori scontato ma che ha richiesto un impegno assai più serio ed importante rispetto a quanto si era prospettato all’inizio di questa vicenda. Fra le mani dei pirati sono cadute numerose navi mercantili, anche italiane (tutti ricorderanno la vicenda del Buccaneer, rimasto nell’estate 2009 a lungo bloccato sulle coste di Las Quorey, cittadina somala del Puntland), alcune delle quali con armi pesanti a bordo (si ricorda ad esempio la nave ucraina che trasportava carrarmati destinati al Kenya, sequestrata a settembre 2008). Si sarebbe portati a pensare che la situazione si sia decisamente e definitivamente sbloccata: le merci internazionali possono tornare ad arrivare a destinazione percorrendo una delle vie d’acqua più importanti per i traffici verso l’oriente senza dover più temere abbordaggi vari. Vedremo nei prossimi mesi se questa speranza sarà diventata una certezza. L’unica certezza ad oggi è che la Somalia è ancora uno stato fallito, incontrollabile, dilaniato da una guerra civile senza fine, con una popolazione ridotta allo stremo con l’Occidente che assiste sornione ed anche un po’ complice, una situazione apparentemente in districabile. Francesco Della Lunga