domenica 1 febbraio 2009

I missili di Barack sono più buoni

Gli Stati Uniti del neo presidente Obama continuano la guerra al terrorismo internazionale. In settimana alcuni villaggi pakistani sono stati bombardati da velivoli statunitensi facendo vittime. Per la stampa internazionale si tratta di una nuova e migliore strategia nella lotta al terrorismo.

A cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nei giorni scorsi, con Obama già insediato alla Casa Biana, due predator statunitensi, cioè due velivoli aerei senza piloti, ma radiocomandati, hanno bombardato con cinque missili due villaggi ritenuti sedi di terroristi legati ad Al Qaida. L’operazione avrebbe provocato la morte di venti persone.
Tali operazioni, volute da Gorge W. Bush nella guerra al terrorismo, in passato sono state sempre criticate dalla stampa internazionale, specialmente da quella europea, e dai vari governi del Vecchio Continente, in quanto ritenute una violazione della sovranità pakistana, operazioni destabilizzanti per il già precario equilibrio politico-civile del grande paese asiatico, e causa di stragi di civili.
Adesso, con Obama presidente, i due recenti attacchi hanno ricevuto, dalla stampa internazionale, un trattamento diverso dai precedenti 38.
E’ vero che le due incursioni dei predator della CIA rientrano nella strategia già autorizzata da Geroge Bush nel luglio 2008, cioé bombardare senza il consenso del governo di Islamabad i territori pakistani; quindi potremmo far rientrare anche questi due atti militari sotto la responsabilità politica dell’amministrazione precedente a quella di Obama. Però, non sappiamo con certezza se l’attuale presidente Obama abbia autorizzato e pianificato personalmente la doppia operazione, infatti i suoi portavoce si sono rifiutati, nella conferenza stampa, di rispondere sulla questione. Qualche sospetto comunque deve rimanere infatti la prassi prevede che la Casa Bianca sia sempre informata in precedenza per qualsiasi di questo tipo di attacco. Comunque, nessun problema per Obama, la stampa americana, infatti, commentando i due attacchi, parla di una nuova (?) strategia adottata dall’amministrazione democratica per cambiare le sorti della guerra in Afghanistan e sradicare le sacche di resistenza alqaediste presenti in Pakistan. Gli stessi giornali inoltre riferiscono che sono stati colpiti ed uccisi 20 terroristi, escludendo il coinvolgimento di civili. Nessuno vuol mettere in dubbio le notizie riportate, ma, una piccola osservazione: quando i predator operavano sotto l’amministrazione Bush per le vittime di questi attacchi valeva sempre, a priori, la presunzione d’innocenza e non si escludeva mai la presenza, tra i morti e i feriti, di civili. Adesso, nella nuova era, invece, i predator riescono a colpire solo gli autentici terroristi.
RDF