Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
martedì 27 maggio 2008
Notizie dall'Africa: l'Etiopia condanna alla pena di morte Menghistu
Pubblichiamo una notizia proveniente da Repubblica di oggi: la condanna alla pena capitale di Menghistu.
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Africa
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2 commenti:
L'ex dittatore dell'Etiopia Menghistu Haile Mariam, detto anche il "Negus rosso" o il "macellaio di Addis Abeba" è stato condannato alla pena di morte dalla Corte Suprema del suo paese. E' molto difficile che la pena possa essere eseguita visto che si trova ancora in esilio in Zimbabwe e difficilmente rimetterà piede nel suo paese. Da Repubblica del 27/05/2008. RI.
Menghistu Haile Mariam è stato il principale esponente del colpo di stato militare che nel 1974 detronizzò l'ultimo negus d'Etiopia, Haile Selassiè o ras Tafari Makonnen. Del Boca, in una bellissima autobiografia di ras Tafari, ricorda che il negus cadde per questioni apparentemente frivole ma che, a quel tempo, Menghistu ed i componenti del Derg (comitato) riuscirono abilmente a sfruttare. Il negus infatti era solito ricevere ed intrattenere ospiti in compagnia dei suoi amati cani. Nel 1974 l'Etiopia attraversò una lunga carestia che costò la vita a molti cittadini. I componenti del Derg riuscirono a mandare in televisione il Negus mentre dava da mangiare ai propri cani, mentre il popolo moriva. Grazie a questa propaganda venne neutralizzato e rinchiuso nel suo Ghebbì. Poco dopo sarebbe morto (agosto 1975), in circostanze misteriose, probabilmente vittima di un avvelenamento, nella migliore tradizione delle corti etiopi. Da secoli infatti l'avvelenamento era praticato a corte, ed anche l'ultimo negus ne sarebbe rimasto vittima. Poi il Derg e Menghistu, nell'improbabile tentativo di dare vita ad una sorta di socialismo reale, ha ucciso migliaia di oppositori (probabilmente più di duemila oppositori, secondo fonti processuali, risalenti al 1994). Dopo circa diciassette anni, all'inizio degli anni Novanta, è stato cacciato dall'arrivo della Repubblica, tutt'altro che democratica, governata da allora ad oggi da Meles Zenawi. Un altro lembo d'Africa alla continua ricerca della democrazia, ancora incompiuta. Ma sarà difficile che possa affermarsi in un paese dove la povertà è endemica e la classe dirigente quasi inesistente. Purtroppo in contesti come questo, l'autoritarismo continua a spadroneggiare.
FDL - RI
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