domenica 20 aprile 2008

Elezioni italiane: curiosità

Perché in Italia si vota in due giorni?

1 commento:

Unknown ha detto...

Non vi preoccupate non farò un'analisi del recente voto in Italia. Dopo l’abbuffata di exit-poll, proiezioni, risultati definitivi, trasferimenti di voti da sinistra a sinistra e da sinistra e destra e commenti in tutte le salse che abbiamo assorbito in questa ultima e infinita settimana, volevo qui porre solo una domanda-curiosità: perché in Italia continuiamo a votare in due giorni? Infatti in tutto il mondo si vota in un unico giorno. Nelle recenti votazioni in Francia e Spagna si è votato la domenica, come perfino nello stesso Zimbabwe. In Gran Bretagna si vota solo in un giorno e non festivo, il giovedì, mentre negli Stati Uniti per le primarie e per l’elezione presidenziale si vota, sempre in un unico giorno, sempre in uno non festivo, ma il martedì. In Italia invece si è votato la domenica e il lunedì, e qui ancora più clamoroso, fino alle ore 15.
In Italia il votare in due giorni è il retaggio di un vecchio comportamento avviato con la nascita della Repubblica e purtroppo, se si esclude rarissime occasioni, fino ad oggi confermata. Nei decenni passati infatti l’acceso confronto politico ed elettorale tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano, spingeva i due grandi partiti di massa, in particolare nei piccoli centri abitati, a verificare la domenica sera se i loro iscritti o simpatizzanti avevano votato, e dopo una rapida verifica, contattare i ritardatari invitandoli a presentarsi ai seggi la mattina seguente, appunto il lunedì.
Oltre a tale spiegazione storica ne esiste anche un‘altra e sociologica. Noi italiani infatti consideriamo la domenica sacra, non dal punto di vista religioso, e pertanto da celebrare e dedicare a se stessi, al proprio tempo libero o alla famiglia e quindi in questo giorno non devono esserci altre preoccupazioni od occupazioni. Difatti la domenica si va in campagna, al mare, e non possiamo sprecare questo giorno per altre attività o rimanere bloccati in città per votare, ed ecco quindi il tempo supplementare da dedicare al voto offerto dal lunedì. Con questo si spiegherebbe anche il perché è difficile indire elezioni politiche oltre il mese di aprile, infatti a maggio e nei mesi estivi il fine settimana lo dedichiamo al mare, ed in quel periodo si possono, raramente, svolgere solo alcune elezioni amministrative, mentre sono sempre indette quelle europee, ma per queste il periodo in cui votare è imposto da Bruxelles, non dall’italico ministro e difatti percepiamo queste elezioni come inutili e scomode tanto da ripagarle con affluenze bassissime.
Non solo, far concludere le elezioni alle ore 15 del lunedì permette a molti di votare nella pausa pranzo di lavoro, e permette poi agli scrutatori di poter svolgere le operazioni di spoglio nel pomeriggio evitando una lunga nottata, se si votasse solo la domenica, al seggio.
Certamente la civiltà di un paese non si misura in quanti e quali giorni si vota, ma sarebbe opportuno che i legislatori, nel riformare, se lo vorranno, la legge elettorale, indichino solennemente anche che le elezioni si debbano svolgere in un solo giorno. Infatti appare ridicolo, alla vista degli altri paesi un’apertura così prolungata dei seggi, che costringe a maratone assurde prima di avere risultati definitivi a dimostrazione anche della scarso utilizzo in Italia delle nuove tecnologie. Ora non puntiamo ad essere così civili come i paesi anglosassoni capaci di votare con affluenze altissime durante la settimana, e capaci di dare i risultati in tempi brevi, nonostante la Florida del 2001; ma almeno di votare in un solo giorno, la domenica, questo lo potremmo fare ed auspicare. Forse i Ministri, curiosamente, ci riservano troppe attenzioni oppure, più credibile (?), ci considerano scarsamente attenti ai nostri doveri civici, tali da destinarci quasi 25 ore per votare. Ancora una volta la politica non ha compreso la cittadinanza. Stabiliscano votazioni in un giorno unico e noi voteremo, con alta affluenza, in quelle “poche” 15 ore.
RDF