Mary Ann Glendon è il nuovo ambasciatore USA presso
Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
lunedì 19 novembre 2007
Notizie dagli USA: “Una donna in Vaticano. Per conto di Bush”
Corriere della Sera, 12 novembre 2007
Mary Ann Glendon è il nuovo ambasciatore USA pressola Santa Sede
Mary Ann Glendon è il nuovo ambasciatore USA presso
Etichette:
Stati Uniti
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Nelle settimane scorse il Presidente statunitense, Gorge W. Bush, ha nominato la professoressa Mary Ann Glendon, 69 anni, quale nuova ambasciatrice degli USA presso il Vaticano. La nomina presenta novità, per quanto riguarda la persona scelta, ma allo stesso tempo conferma la linea, in particolare sulle tematiche religiose ed etiche, adottata nei due mandati dall’amministrazione Bush. Novità: per la prima volta è chiamata una donna a rappresentare gli Stati Uniti presso la Santa Sede ed inoltre la Glendon non fa parte del mondo imprenditoriale americano, sempre più finanziatore delle campagne presidenziali, da cui la Casa Bianca, democratica e repubblicana ha sempre attinto per scegliere i propri diplomatici. La Glendon, insegnante alla Harvard University, è infatti dal 2004 presidentessa della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, membro del Pontificio Consiglio per i Laici, mentre nel 1995 fu a capo della delegazione del Vaticano alla Conferenza Internazionale sulle Donne organizzata dall’ONU. Cattolica, antiaborista, operativa nel movimento dei diritti civile, consulente presidenziale sulla Bioetica e una delle voci più autorevoli del neo-femminismo conservatore, la Glendon è ritenuta una delle tre donne più alte in grado nella gerarchia della Santa Sede ed una degli esperti più ascoltati da Papa Benedetto XVI. Questa scelta di Bush, alla vigilia della visita del Pontefice negli Usa, è stata commentata come un tentativo di confermare i rapporti di amicizia con la Santa Sede, raffreddatisi dopo le vicende della guerra in Iraq e dello scandalo della pedofilia, ma c’è chi grida anche al conflitto di interessi. Bush con tale nomina conferma comunque di condividere le posizioni del Vaticano su alcuni temi etici e di diritti civili.
RDF
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