sabato 30 gennaio 2010

Dietro la scelta di Google la guerra tra USA e Cina

(Fonte: Il Giornale) a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

Google, il più consultato motore di ricerca al mondo, ha deciso di togliere, dalla consultazione internet proveniente dalla Cina, i filtri in modo tale che gli utenti cinesi possano fare le loro ricerche "liberamente", senza censure. L'applicazione dei filtri era stata una scelta obbligata per Google per poter accedere sull'enorme mercato cinese (composto difatti da 360 milioni di utenti, di cui Google.cn raggiunge oggi circa il 30%, con circa 1 miliardo di dollari di proventi), dominato, però, del motore di ricerca cinese Baidu. Il Governo di Pechino ha ribadito seccamente che non tollererà aziende straniere che non rispettino le leggi cinesi. Lo scontro tra Google.cn e il Governo cinese sembrerebbe così una semplice controversia economica con connotazioni sociali, ma un'attenta analisi dei fatti fa, invece, sospettare che dietro la crisi ci sia il cambiamento dei rapporti tra Washington e Pechino. Così come non sia trascurabile, nella decisione forte di Google, l'avvallo dell'amministrazione Obama. Infatti negli ultimi due mesi i rapporti tra USA e Cina sembrano cambiati. La questione dei diritti umani non rispettati in Cina era passata in secondo piano per il governo statunitense per non ostacolare le imprese americane che producono in Oriente e non indispettire gli investitori cinesi che negli ultimi anni hanno sottoscitto ingenti quantità di Buoni del Tesoro che consentono agli USA di finanziare il proprio ingente debito pubblico. Obama ed il suo staff hanno tollerato l'espansione economica e diplomatica di Pechino in Africa, in Asia ed in America latina. Ma adesso basta, l'amministrazione sembra aver cambiato politica nei rapporti con la Cina. Gli USA infatti hanno venduto armi a Taiwan (la Cina nazionalista non riconosciuta da Pechino), Hilary Clinton ha annunciato recentemente una nuova politica tecnologica per aiutare i cittadini di altri paesi ad accedere ad internet senza censure. E la scelta di Google rientra in questa politica. Non a caso il fondatore di Google, Eric Schmidt è grande amico di Barak Obama, finanziandolo alle scorse presidenziali. Sembrerebbe quindi che la decisione di Google sia stata concordata con l'amministrazione statunitense, non a caso il portavoce di Obama, Robert Gibbs, ha riportato che:" il presidente appoggia una Rete libera in Cina", lo speaker della Camera, Nancy Pelosi ha dichiarato di appoggiare fermamente la scelta di Google, il ministro del Commercio, Gary Locke, ha definito inquietante l'intrusione del governo cinese nella fruizione di internet. Nel frattempo, come se non bastasse a rendere ancor più tesi i rapporti con la Cina, Obama ha annunciato che riceverà il Dalai Lama. La Cina è tornata, per gli USA, ad essere un'intercolutrice da cui diffidare.
RDF