sabato 26 dicembre 2009

Gli eschimesi “deportati” in Danimarca

Il libro “Con le migliori intenzioni” scritto dalla giornalista danese Tina Bryld, racconta le storie di 1600 bambini che tra gli anni ’40 e ’60 del Novecento furono “portati” dalla colonia groenlandese in Danimarca ufficialmente ad imparare il danese. Portati o deportati?
A cura di Roberto Di Ferdinando
(da Il Giornale)

2 commenti:

Roberto ha detto...

La Greonlandia recentemente, con un referendum, ha proclamato l’indipendenza dalla corona danese e sta affrontando varie sfide per il proprio presente e futuro. Ma non dimentica però il suo passato alle volte anche drammatico come ci racconta il libro “Con le migliori intenzioni” scritto dalla giornalista danese Tina Bryld. Secondo la ricostruzione della Bryld infatti, tra gli anni Quaranta ed i Sessanta del secolo scorso, circa 1600 bambini Inuit (eschimesi che popolano la Greonlandia e discendenti dell’antico popolo Thule giunto qui nel XII secolo) furono portati dalla Greonlandia in Danimarca ufficialmente per imparare lingue e costumi della madrepatria. Dai documenti citati nel libro però si evidenzierebbe che tale operazione fu un trasferimento forzato di questi bambini che furono tolti dai loro genitori naturali per essere affidati a famiglie danesi. Infatti almeno 100 bambini, denuncia la Bryld, furono dati in adozione per sempre a coppie danesi, con la giustificazione che le loro case (igloo) erano sovraffollate e malsane; e se qualche genitore naturale si oppose non fu ascoltato. Altri ragazzi invece tornarono alle loro famiglie, ma tormentati da disturbi psichici e comportamentali, mentre altri ancora non trovarono nessun parente od amico ad accoglierli e finirono negli orfanotrofi della Croce Rossa. Oggi il silenzio su questi fatti sembra finire, gli eschimesi si chiedono come fu possibile un tale atteggiamento da parte dei danesi, forse la Danimarca lo fece “con le migliori intenzioni” per dare ai piccoli Inuit una vita migliore, senza però preoccuparsi del volere degli altri.
RDF

Francesco ha detto...

La storia del mondo sembra connotata di azioni improntate "alle migliori intenzioni". Infatti come dimenticare le spinte che hanno portato ad invadere territori altrui, ad imporre culture con la giustificazione di dare un futuro migliore alle popolazioni soggiogate? Solamente nell'Ottocento, per rimanere a tempi più recenti e più conosciuti, la distruzione degli indiani d'America e la loro assimilazione, il colonialismo europeo, prima ancora le invasioni spagnole e portoghesi nelle americhe sono state tutte connotate dalle "migliori intenzioni". Evidentemente l'uomo, per esercitare il suo potere più brutale, non può fare a meno di giustificarlo con cause più o meno nobili, idonee a mascherare quello che in fondo rimane sempre, la sopraffazione dell'individuo e poi delle culture.
Francesco Della Lunga