lunedì 8 settembre 2008

Notizie dagli USA: il nome completo di Barak Obama

a cura di Roberto Di Ferdinando

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Negli Stati Uniti molti cittadini hanno più nomi e cognomi, spesso riportati nei documenti personali ed ufficiali con una, o più, iniziale puntata. Ovviamente questa caratteristica non poteva non toccare anche ai politici statunitensi, così come alcuni presidenti statunitensi che difatti sono ricordati ancora oggi sempre con il loro secondo nome o cognome: Franklin D. (Delano) Roosevelt, Ronald W. (Wilson) Reagan, Gorge W. (Walker) Bush Jr. Questa curiosità della iniziale puntata nel cognome apparirebbe anche nell’attualissima sfida per l’accesso alla Casa Bianca, se non fosse che raramente il candidato democratico è citato dai mass-media con il suo nome e cognome completo: Barack H. Obama Jr. La lettera H, puntata, sta ad indicare il secondo nome di Barak, cioè Hussein, nome arabo, in quanto il padre di Barack, Barack Hussein (H.) Obama Sr., era di fede musulmana e volle così chiamare il figlio che poi a sua volta in età matura decise di convertirsi alla fede cristiana.
Da quando è iniziata la sfida alla presidenza, prima contro Hilary Clinton ed adesso contro McCain, Obama dalla stampa non è mai stato chiamato con il suo nome completo, quasi a pensare che quell’H. che richiama un nome arabo, possa essere di disturbo nella delicata ed incerta scalata alla Casa Bianca, specialmente in un’America post 11 settembre. Eppure Barack Obama è indicato dai suoi sostenitori e dall’America progressista l’uomo della svolta, del cambiamento e del coraggio, abbia quindi il coraggio di esibire, e di far esibire, con orgoglio il suo nome completo, altrimenti celandolo, darebbe, involontariamente, ragione a parte dell’ala più conservatrice della destra repubblicana che, in maniera puerile, associa tutto ciò che è arabo al terrorismo integralista.
RDF

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe sapere se davvero Obama vuole nascondere il proprio secondo nome e se i suoi consiglieri gli consigliano di fare altrettanto. Può anche essere che le cose stiano così, ma mi pare più preciso ritenere che negli Stati Uniti, a differenza del nostro paese, esista una stampa veramente libera che è in grado di spingere un Presidente sulla soglia della Casa Bianca ma anche di distruggerlo, come ha dimostrato il caso Nixon ed il suo Watergate, tanto per rimanere ad uno dei casi più noti. Mi pare strano che la libera stampa statunitense censuri il nome, o meglio il secondo nome, di Barack (Hussein) Obama. Forse non sarà proprio su questo episodio che si giocherà la corsa per accedere allo Studio Ovale.
FDL