Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
venerdì 22 agosto 2008
Notizie dal Golfo Persico: le isole contese
L’isola di Abu Musa, in una posizione strategica nel Golfo Persico è la causa di tensioni tra l’Iran e gli Emirati Arabi. A cura di Roberto Di Ferdinando
2 commenti:
Anonimo
ha detto...
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L’isola di Abu Musa è una piccola distesa di sabbia e rocce, grande quanto la nostra isola di Stromboli, ed abitata da circa 500 persone, posta al centro del Golfo Persico, nel punto più stretto (Stretto di Hormuz), tra gli Emirati Arabi e l’Iran, e pertanto assume una posizione militare e commerciale strategica. Nelle ultime settimane è salita alla ribalta internazionale in quanto l’Iran sta avanzando, più o meno palesemente, pretese di annessione su questo strategico isolotto. In seguito alla ritirata dell’Impero britannico Iran ed E.A.U. decisero di siglare un accordo (1971) sulle isole contese (Abu Musa la principale e le due, vicine, ma più piccole Grande Tunb e Piccola Tunb), tutt’oggi in vigore, che stabiliva e stabilisce una potestà condivisa tra i due paesi che si affacciano sul Golfo. L’accordo prevedeva e prevede che l’Iran possa piazzare uno stanziamento militare sull’isola, come difatti è avvenuto negli anni scorsi. Ma recentemente Teheran, considerando le isole sotto la propria sovranità, ha qui trasferito anche una capitaneria, una guarnigione e scali commerciali, oggi l’Iran, così, controlla lo Stretto di Hormuz, da cui passa quotidianamente 1/3 del greggio mondiale e la maggioranza del gas liquido. In un eventuale attacco (prossimo?) sferrato dagli USA o/e da Israele contro l’Iran, questi bloccherebbe, controllando le isole, l’accesso alle navi nemiche. Gli Emirati Arabi Uniti hanno protestato ufficialmente convocando l’ambasciatore iraniano a Dubai. La contesa è uno dei tanti punti di contrasto tra le monarchie arabe del Golfo e la teocrazia sanguinaria di Teheran, uno scontro anche sulla distinzione tra sunniti e sciiti, tra arabi e persiani. Il Medio Oriente presenta, ancora una volta, tutti i presupposti per scoppiare. RDF
2 commenti:
L’isola di Abu Musa è una piccola distesa di sabbia e rocce, grande quanto la nostra isola di Stromboli, ed abitata da circa 500 persone, posta al centro del Golfo Persico, nel punto più stretto (Stretto di Hormuz), tra gli Emirati Arabi e l’Iran, e pertanto assume una posizione militare e commerciale strategica. Nelle ultime settimane è salita alla ribalta internazionale in quanto l’Iran sta avanzando, più o meno palesemente, pretese di annessione su questo strategico isolotto. In seguito alla ritirata dell’Impero britannico Iran ed E.A.U. decisero di siglare un accordo (1971) sulle isole contese (Abu Musa la principale e le due, vicine, ma più piccole Grande Tunb e Piccola Tunb), tutt’oggi in vigore, che stabiliva e stabilisce una potestà condivisa tra i due paesi che si affacciano sul Golfo. L’accordo prevedeva e prevede che l’Iran possa piazzare uno stanziamento militare sull’isola, come difatti è avvenuto negli anni scorsi. Ma recentemente Teheran, considerando le isole sotto la propria sovranità, ha qui trasferito anche una capitaneria, una guarnigione e scali commerciali, oggi l’Iran, così, controlla lo Stretto di Hormuz, da cui passa quotidianamente 1/3 del greggio mondiale e la maggioranza del gas liquido. In un eventuale attacco (prossimo?) sferrato dagli USA o/e da Israele contro l’Iran, questi bloccherebbe, controllando le isole, l’accesso alle navi nemiche. Gli Emirati Arabi Uniti hanno protestato ufficialmente convocando l’ambasciatore iraniano a Dubai. La contesa è uno dei tanti punti di contrasto tra le monarchie arabe del Golfo e la teocrazia sanguinaria di Teheran, uno scontro anche sulla distinzione tra sunniti e sciiti, tra arabi e persiani. Il Medio Oriente presenta, ancora una volta, tutti i presupposti per scoppiare.
RDF
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