venerdì 21 dicembre 2007

Notizie dall'Africa: in orbita il primo satellite africano

L'Africa in orbita. L'Osservatore Romano ci racconta che la cooperazione spaziale fra Camerun, Costa d'Avorio, Libia e Gambia ha generato il primo satellite per telecomunicazioni nella storia del Continente Africano. Leggi i dettagli.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Si riporta interamente l'articolo pubblicato oggi dall'Osservatore Romano. Anche gli africani si guarderanno e ci guarderanno dall'alto. FDL

YAOUNDÉ, 20.
Rascom-1, il primo satellite africano di telecomunicazione, sarà lanciato oggi nello spazio dal poligono della città di Kouros, in Guyana francese, secondo quanto annunciato a Yaoundé, la capitale del Camerun, dal ministro locale delle Telecomunicazioni, Amadou Bello. Il satellite è frutto di un progetto dei Governi di Camerun, Costa d'Avorio, Libia e Gambia e fornirà servizi per la telefonia fissa, diffusione e archiviazione di dati, connessioni internet e televisive per i prossimi quindici anni.Il costo complessivo dell'operazione è di quattrocento milioni di dollari, ma il sistema permetterà all'Africa di risparmiare i cinquecento milioni di dollari annui pagati agli operatori stranieri per questo genere di servizi. Non dovendo appoggiarsi a degli hub (periferiche di snodo) esterni, anche gli altri Paesi africani infatti, risparmieranno sui costi di importazione degli stessi servizi forniti da società che operano al di fuori del continente.
Questa operazione, sostenuta dall'Organizzazione regionale africana delle comunicazione per satellite (Rascom), "è espressione della ferma volontà dei Paesi africani di lavorare insieme per lo sviluppo del mercato delle telecomunicazioni nel continente", ha spiegato Bello.
Il lancio del satellite è considerato il principale obiettivo mai raggiunto dalla Rascom, fondata nel 1992, proprio per spezzare uno dei vecchi retaggi coloniali, quello delle telecomunicazioni. Il progetto ottenne a suo tempo oltre trentasei milioni di euro di finanziamento dalla Banca africana per lo sviluppo (Bad). All'epoca, l'istituto finanziario sottolineò che anche se il progetto mira a servire l'intero continente, sarebbero state soprattutto le zone rurali a trarne vantaggio. Il sistema di comunicazioni satellitari, infatti, garantirà agli agricoltori migliore informazione sull'andamento dei mercati e tempestive previsioni meteorologiche.
L'impiego di satelliti consente, con tempi e costi più contenuti rispetto a soluzioni con reti terrestri, di realizzare un minimo di infrastrutture di telecomunicazioni e di ridurre il divario in questo settore tra il sud e il nord del mondo. Dalla globalizzazione delle comunicazioni, molti Paesi restano esclusi per ragioni economiche e culturali.

Unknown ha detto...

Se anche l'Africa si affaccia per la prima volta nella sua storia nello spazio interplanetario significa che il continente, nonostante guerre, carestie, disastri naturali, malattie, corruzione, potrebbe riuscire ad emergere da quell'oblio al quale pare essere confinato da qualche decennio da parte del mondo occidentale. Solo quello occidentale però perchè non è un mistero che l'estremo Oriente, ed in particolar modo l'onnipresente potenza cinese, ha gettato da tempo forti relazioni economiche un pò dappertutto. Gli americani dal canto loro non sono certo spariti, ma svolgono un ruolo più discreto, tenuto conto che l'attenzione della stampa internazionale è altrove, in Iraq, Afghanistan, Medio Oriente, le aree di crisi degli ultimi anni. Anche gli europei sembrano essersi accorti che puntare verso il continente nero potrebbe essere una scelta vincente. Dopo la decolonizzazione e dopo la fine del bipolarismo, un rinnovato ruolo europeo nelle vicende africane, potrebbe portare sollievo alle economie continentali ed a quelle africane. Senza però ricadere negli errori passati, ma accettando il fatto che i paesi africani possono essere partner e non servi. La recente conferenza europea tenutasi a Lisbona, qualche giorno fa, testimonia il rinnovato interesse europeo verso l'Africa. Gli incontri avvenuti ieri a Roma fra Prodi, Sarkozy e Zapatero, hanno confermato l'interesse dei tre paesi mediterranei a rilanciare il rapporto con l'altra sponda del "mare nostrum". Gli interessi in ballo sono molteplici, dalla questione energetica al controllo dei flussi migratori, dallo sviluppo economico al turismo. La crescita endogena di questo enorme pezzo di terra, da troppo tempo dimenticato, potrebbe fornire quelle opportunità di crescita ai cittadini africani che da sempre guardano all'Europa e che, a causa del passato coloniale e delle mancate risposte degli anni recenti, hanno indotto questi ultimi a seguire le sirene del fondamentalismo e del terrorismo. FDL