domenica 22 agosto 2010

Palestina: onori al terrorista

Mentre il presidente USA, Obama, invita Israele e Palestina ad accelerare i tempi per i colloqui di “pace”, l’Autorità palestinese onora solennemente la morte di un terrorista. La strada della pacificazione in Medio oriente è ancora lontana (?)
(fonte: Il Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

Il Presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, che prossimamente sarà invitato dal presidente USA a sedersi ad un tavolo, per incontrare il premier israeliano ed avviare, nuovamente, colloqui di pace, nei giorni scorsi ha preseduto ai funerali solenni che l’Autorità Palestinese ha riservato ad Amin Al-Hindi, 70 anni, morto in Giordania, di morte naturale, e sepolto a Gaza. Amin Al-Hindi era l’ultimo palestinese, ancora in vita, del commando di Settembre Nero che pianificò la strage di Monaco alle Olimpiadi del 1972, quando furono uccisi 11 atleti israeliani. Abu Mazen, accompagnato d al premier palestinese, Salam Fayyad, ed dalle alte cariche di Al Fatah, ha dato l’ultimo saluto ad Al-Hindi ricordandolo come “un valoroso combattente della nostra causa”. Nei mesi scorsi, le stesse frasi e gli stessi onori Abu Mazen gli aveva riconosciuti ad un altro ideatore della strage, Abu Daud, morto a Damasco. Abu Daud che precedentemente aveva chiamato in causa Abu Mazen rivelando che nel 1972, l’attuale presidente palestinese, aveva collaborato anch’esso all’attentato procurandosi, in URSS, i soldi per finanziare l’operazione terroristica. Voci comunque mai appurate e mai verificate.
Comunque queste manifestazioni di Abu Mazen sono giudicate dagli analisti internazionali, fuori luogo, dato anche il momento, infatti si stanno tessendo le fila per organizzare un nuovo tavolo di colloqui, ancora una volta con la “tutela” degli USA e questi atti sembrano remare contro l’iniziativa dell’amministrazione Obama. Ma alcuni fanno anche notare che proprio in questo momento Abu Mazen per avere una maggiore legittimazione interna per sedersi ad un tavolo con gli israeliani, deve, in casa propria, assumere una posizione di estremo difensore della causa palestinese, quindi, anche dei terroristi: anche questo è Medio Oriente.
RDF