Libero Pensatoio Fiorentino di Politica
Internazionale
“Recinto come barriera fisica, naturale, come le montagne, i fiumi o gli steccati. Ma anche come barriera convenzionale, come una frontiera. Frontiere che sono lentamente sparite, superate dalla politica e dagli scambi economici. Da tante frontiere, ad un'unica frontiera, da tanti recinti ad un unico recinto, internazionale, che avvolge la nostra contemporaneità”
lunedì 5 luglio 2010
La bandiera “made in Israel”
(fonte: Sette-Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando
Etichette:
Medio Oriente
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1 commento:
Nelle manifestazioni di piazza nei paesi arabi si è soliti assistere al rogo della bandiera israeliana, per alcuni musulmani arabi simbolo del principale oppressore e del nemico numero uno da annientare fisicamente. Tutte le bandiere che vediamo bruciare sono realizzate proprio in Israele, precisamente da un piccolo laboratorio artigianale di Kfar Saba, condotto dal signor Avi Marom che le esporta in tutto il mondo, sebbene non direttamente ai paesi arabi. Qui ci arrivano passando prima dai grossisti europei, che alle volte cambiano l’etichetta “made in Israel”. Negli ultimi tempi Marom (che stampa bandiere anche per Fatah ed Hamas) ha dovuto aumentare la produzione, infatti vi è stato un aumento delle manifestazioni anti Israele e quindi dei roghi delle bandiere israeliane.
RDF
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