mercoledì 3 giugno 2009

Notizie dall’Asia: violenze cinesi non solo in Tibet

Il regime cinese è responsabile di una serie di violazioni dei diritti umani, non solo verso il Tibet, il caso, forse, più conosciuto dall’opinione pubblica, ma esistono numerosi regioni e minoranze etniche soggiogate da Pechino. Il caso della regione dello Xinjiang e del popolo uiguro (Fonti: Il Sole 24 Ore e Il Giornale).
A cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

Da alcune settimane è in vendita, nelle librerie italiane, l’autobiografia di Rebiya Kadeer (“La guerriera gentile, edizioni Corbaccio). La Kadeer è sconosciuta ai molti, ma è la portavoce degli uiguri, etnia dell’ex Turkestan orientale, oggi Xinjiang, popolazione vittima di una feroce repressione da parte del potere centrale di Pechino. Rebiya Kadeer nasce nell’ex Turkestan nel 1948, da semplice lavandaia riuscì a creare un impero miliardario nella Cina convertita, solo apparentemente, al neocapitalismo. Il successo ed i soldi le fecero ben presto divenire un simbolo di emancipazione della donna cinese, ma lei ha sfruttato questo ruolo ed il suo potere economico per denunciare i soprusi e le violenze di Pechino verso i suoi concittadini uiguri. Nel 1997 iniziò la persecuzione cinese, l’incarcerazione, durata fino al 2005, quando la Kadeer per poter continuare la sua lotta di salvezza del suo popolo fu costretta a scegliere l’esilio negli USA, dove attualmente vive. Una perseguitata dal governo cinese come lo è il Dalai Lama.
Nella sua autobiografia, Kadeer denuncia, nei dettagli, i decenni di soprusi che gli uiguri sono costretti a subire. Gli uiguri sono circa 9 milioni di persone che vivono nella regione autonoma dello Xinjiang o del Turkestan Orientale (come amano chiamare la propria terra gli abitanti di origine turcomanna), posta nella parte settentrionale della Grande Cina ed in passato importante luogo di transito della Via della Seta. Questa regione (che è venti volte l’Italia ed abitata complessivamente da 20 milioni di abitanti) è ricca di ingenti risorse energetiche. Nel 1949, in seguito ad una disputa con la Russia, fu annessa alla Cina che vi ha impresso il suo segno: sinizzazione e durezza del regime, attuata tramite una lenta colonizzazione da parte dell’etnia di maggioranza han ed in nome di una politica di sicurezza nazionale, attuata duramente dopo l’11 settembre del 2001. Infatti dopo gli attentati delle torre gemelle la minoranza degli uiguri, di ceppo e lingua turcheschi e di fede sannita, islamico laico, è oggetto di forti misure antiterrorismo: è stato revocato il diritto all’autodeterminazione, trasferimento forzato delle donne uiguri verso le fabbriche della Cina orientale, eliminazione della lingua figura in tutti i livelli scolastici, aborto forzato, afflusso massiccio di cinesi han, uso della giustizia come strumento di repressione (1.300 arrestati nel 2008 con l’accusa generica di terrorismo), ritiro dei passaporti, divieto di pregare fuori casa, ecc…
RDF