giovedì 18 dicembre 2008

Notizie dagli Stati Uniti: Tra 20 anni l’America non sarà più una superpotenza

Nell’ultimo rapporto, che ogni quattro anni il centro studi del governo USA emette per indicare i possibili scenari politici e internazionali futuri, si evidenzia che, nei prossimi anni, gli Stati Uniti conteranno sempre meno, mentre la Cina diventerà una minaccia militare.

a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli analisti del National Intelligence Council (NIC), il centro studi del governo statunitense, hanno emesso il nuovo bollettino sui prossimi scenari internazionali, e rispetto all’ultimo, datato 2004, le prospettive sono completamente cambiate. Nel 2004 il documento del NIC individuava infatti gli USA quale unica superpotenza mondiale e il quadro economico caratterizzato dalla sovrabbondanza di petrolio. Nel documento pubblicato in queste settimane invece gli USA del futuro appaiono come non più in grado di dettare la propria agenda ed imporre le proprie priorità, tutte le scelte di politica internazionale Washington difatti dovrà concordarle con la comunità mondiale, e non solo e non più con quella Occidentale. Il rapporto del NIC prevede inoltre uno sviluppo più rapido del previsto della Cina, tanto da diventare la seconda area produttiva superando quella dell’UE, e contemporaneamente sarà il primo importatore di materie prime ed il più grande inquinatore (previsioni comunque già anticipate negli anni scorsi). Per poter sfruttare tutte le risorse di cui la dinamica economia cinese ha bisogno, la Cina dovrà garantirsi il controllo delle rotte di approvvigionamento di tali risorse, inevitabile quindi un ancor maggiore presenza nella scena internazionale della diplomazia e delle finanze cinesi, che cresceranno insieme agli investimenti militari. La Cina continuerà ad affermare così anche il proprio ruolo di potenza militare. Comunque non si prevedono conflitti militari diretti con gli USA; a nessun paese, Cina ed Usa compresi conviene un conflitto, senza dimenticarsi che nella regione vi è la presenza dell’India, altra potenza militare e nucleare che potrà svolgere un ruolo di ponte tra Washington e Pechino.
Sul piano economico si ridurranno i trasferimenti delle ricchezze da ovest verso est, in seguito, seppur in maniera lenta, ad un diffuso aumento del benessere nel globo.
La terra sarà abitata da un miliardo e mezzo in più di abitanti, mentre si diminuiranno, in particolare in Africa, le aree coltivabili; tutto questo determinerà un aumento delle crisi, in particolare, a livello locale in Africa, Asia e Sud America, per l’approvvigionamento dell’acqua e del cibo, oltre a quella per il petrolio. Sul tema del petrolio positiva la notizia che anche a breve potranno essere sfruttabili giacimenti ad oggi inaccessibili, ma allo stesso tempo la cattiva notizia è che questi sfruttamenti potrebbe avere conseguenze negative sul clima e l’ambiente. Non sarebbero quindi da escludersi fenomeni naturali apocalittici capaci di colpire ampie regioni ed intere città (gli esperti prevedono per ottobre 2020 un uragano di una tale intensità distruttiva che New York dovrà essere evacuata).
La scarsità di cibo e l’inospitabilità di alcune terre del globo aumenterà comunque le migrazioni di persone da est ad ovest.
La Russia aumenterà la sua ricchezza, ma non sarà ancora in grado di affrontare riforme democratiche tali da poterla considerare un paese affidabile. Qui, come in gran parte dell’est europeo la corruzione sarà la prima fonte di ricchezza, non solo, la criminalità organizzata in quest’area sarà talmente potente da poter controllare direttamente la vita politica di una nazione (il rapporto, per motivi di opportunità diplomatica, non specifica quale).
RDF