venerdì 10 settembre 2010

Cuba: il comunismo in soffitta

Fidel Castro: “il comunismo non funziona più nemmeno da noi”
(fonte: Il Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

1 commento:

Roberto ha detto...

C’è chi ha pensato ad un pesce di aprile in ritardo, chi agli effetti della malattia o della vecchiaia, chi, invece, indica la vecchiaia come l’elemento scatenante che ha, finalmente, portato saggezza e lucidità a Fidel Castro, il lider maximo, il rivoluzionario cubano che la settimana scorsa, in un intervista rilasciata al giornalista statunitense Jeffrey Goldberg del settimanale The Atlantic, ha così criticato lo statalismo cubano: “Il comunismo non funziona più nemmeno da noi […] nel nostro modello lo Stato ha un ruolo troppo grande nella vita economica del Paese”. Parole pesanti e inusuali per uno degli ultimi leader che orgogliosamente, ormai fino a qualche giorno fa (?), si dichiarava un vero comunista. Accertato che non si tratta di una traduzione della frase sbagliata o volutamente screditante verso l’84 enne Castro, molti analisti ritengono che l’esternazione esplosiva del leader cubano vada letta nell’ambito delle difficoltà a La Havana di condurre il paese verso un riformismo stile cinese e nel contrasto tra Raul, il fratello di Fidel, che quattro anni fa, all’insorgere della malattia del leader maximo ha preso in mano il potere, e lo stesso Fidel, che negli ultimi mesi, superato brillantemente la malattia all’intestino che lo aveva minato nel corpo e nello spirito, è ricomparso sulla scena nazionale ed internazionale a rivendicare il proprio ruolo di guida del paese caraibico ed imporre una propria visione di comunismo “riformista”. Con l’intervista ad effetto Fidel Castro ha voluto così rivolgersi alle gerarchie cubane dicendo loro che è giunto il momento delle riforme anche a Cuba. Finalmente.
RDF