mercoledì 16 luglio 2008

Notizie da New York: Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non trova l’accordo per le sanzioni allo Zimbabwe

Crisi di un paese africano, crisi delle organizzazioni internazionali.
A cura di Roberto Di Ferdinando

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La settimana scorsa il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non è stato in grado di approvare le sanzioni contro il governo dello Zimbabwe di Robert Mugabe a causa del veto della Russia e della Cina. Lo Zimbabwe era sotto giudizio del Consiglio dell’ONU a causa delle gravi violazioni nelle elezioni di alcuni mesi fa che avevano visto vincitrici le forze di opposizione a Mugabe. Elezioni però annullate dal governo e sostituite con un referendum stravinto poi da Mugabe grazie a gravi violenze e brogli.
Il Consiglio avrebbe dovuto condannare tali violazioni ed inasprire le sanzioni allo Zimbabwe, volute dai paesi dell’Occidente. Per motivi di schieramenti e ripicche di politica internazionale, Cina e Russia, ostili e distanti all’Occidente, hanno deciso di opporre il veto, bloccando, secondo il regolamento delle Nazioni Unite, il provvedimento sanzionatorio contro la dittatura africana.
Al di là del mancata sanzione contro il despota Mugabe, tale votazione ha dimostrato, ancora una volta, dell’ormai inutilità dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’Organizzazione infatti prende ancora le decisioni con i veti, e nel Consiglio di Sicurezza siedono due paesi (Cina e Russia), sui cinque membri permanentemente aventi il diritto di veto, che non possono essere inseriti nella categoria di paesi democratici e civili. Solo alcuni movimenti pacifisti e leader progressisti possono ancora appellarsi alle Nazioni Unite quale strumento di soluzioni delle crisi internazionali, ovviamente il loro elogio ed appello alle NU sono mossi quando l’azione militare è avanzata dai paesi occidentali, mentre rimangono in silenzio quando le minacce alla pace provengono da altri emisferi e realtà e latitano profondamente di fronte alle scellerate decisioni dell’ONU, come quelle della Cina e della Russia della settimana scorsa.
Oltre alle Nazioni Unite, anche la FAO è stata obiettivo di pesanti critiche per il fallimento del summit del mese scorso, mentre la Comunità Politica dell’UE trova pesanti difficoltà ad affermarsi. Sembra, per fortuna (?), purtroppo (?), ormai superato il tempo ed il fascino delle organizzazioni internazionali e transnazionali.
RDF

Anonimo ha detto...

Caro Roberto,
sull'inutilità dell'ormai vetusto ONU si può anche convenire. Infatti, i progetti di riforma che vorrebbero aprire il Consiglio di Sicurezza ad altri stati e mitigare così il diritto di veto dei cinque vincitori della Seconda Guerra Mondiale sono ancora molto lontani dall'essere approvati. L'ultimo di cui ho ricordo era un progetto che l'Italia aveva caldamente sostenuto durante il periodo in cui Lamberto Dini rimase per quasi cinque anni al timone della Farnesina. Poi ogni tanto i giornali hanno riportato gli scontri in seno alla comunità internazionale e più precisamente fra le medie potenze che hanno di fatto bloccato la riforma del Consiglio di Sicurezza. Effettivamente pare molto difficile poter affermare che il sistema delle Nazioni Unite sia funzionante. Non pare che lo sia. Ma sono sempre i paesi che hanno il diritto di veto a decidere se farlo funzionare o no. Per gli altri non c'è spazio. A quelli che siedono a rotazione nel Consiglio infatti, non rimane che adeguarsi, di volta in volta, al volere dei Cinque. Ma non sono d'accordo quando affermi che l'ONU è incapace di intraprendere azioni quando sono le potenze occidentali sotto scacco. La guerra all'Afghanistan è solo l'ultima in ordine di tempo in cui il Consiglio ha autorizzato l'intervento armato di una coalizione composta da numerosi paesi desiderosi di dare man forte all'America offesa ed umiliata per i fatti dell'11 settembre. E poi spesso l'ONU è costretto a piegarsi anche quando i venti di guerra scatenati dalla Grande Potenza occidentale, i nostri amici statunitensi, decidono di intervenire, con le prove di cui ormai sappiamo, in un teatro di guerra insidiosissimo come l'Iraq. Qualcuno si potrebbe chiedere per quale ragione il petrolio è salito a oltre 140 dollari al barile....nessuno ha il coraggio di dire che una delle ragioni risiede proprio in quell'intervento che non si può certo dire che abbia portato benefici all'Occidente. Quanto poi all'"appeal" delle Organizzazioni Internazionali non mi sento di dire che sta evaporando. Mi pare infatti che proprio pochi giorni fa ne è nata una nuova, con la partecipazione accorata di tutti i leader occidentali, in una sontuosa cerimonia tenutasi a Parigi, sotto lo sguardo compiacente di SArkozy. Mi pareva che si chiamasse Unione Mediterranea. Probabilmente prima di vederla funzionare occorrerà del tempo; bisognerà vedere che tipo di delega riceverà dalle sempre più logore democrazie europee, distrutte dagli scandali e da un crepuscolare senso morale. Bisognerà anche vedere che cosa chiederanno i paesi che si affacciano sulla sponda africana e mediorientale del Mediterraneo. Per far funzionare queste organizzazioni occorre che gli attori che gli hanno dato vita, si decidano a farle funzionare. Il problema sta sempre nella testa degli uomini, non nelle istituzioni, che ne sono una mera emanazione.
Francesco Della Lunga