mercoledì 13 febbraio 2013

Gli USA arruolano i cyber warrions


(fonte: Corriere della Sera), testo di Roberto Di Ferdinando

Il Pentagono ha deciso di cambiare strategia difensiva. Per motivi di tagli alla spesa militare ha ridotto di 20.000 unità il corpo dei Marines ed ha dato il via libera all’arruolamento di soldati “speciali”, i cyber warrions, quintuplicandone il numero (da 900 a 4.900 esperti). Infatti da circa tre anni il Pentagono assume anche ex pirati informatici per creare unità speciali (cyber comand) che fronteggino le minacce tecnologiche, ormai sempre più diffuse e pericolose (secondo il Pentagono almeno 10 Stati sarebbero in grado di sferrare un attacco informatico devastante nei confronti degli USA). Nel 2010 al Forum economico di Davos, fu affrontato il problema della guerra cibernetica, e la senatrice USA, Susan Collins, denunciò che gli Stati Uniti non avevano le misure per affrontare una minaccia simile e non avrebbero saputo nemmeno quale agenzia coinvolgere nella difesa. Mentre la Cina sforna ogni anno centinaia di migliaia di ingegneri informatici, gli USA possono contare (come del resto l’Europa) solo su poche centinaia di ingegneri, ecco quindi la scelta dell’amministrazione militare a stelle e strisce di arruolare anche pirati informatici “redenti” contattati dagli ufficiali USA anche al DefCon, l’annuale raduno americano di migliaia di hacker.
RDF

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