lunedì 4 aprile 2011

La CIA è in Libia

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Nei giorni scorsi il presidente USA, Barak Obama, ha autorizzato la CIA ha svolgere operazioni in Libia. L’intelligence statunitense potrà compiere raid con i suoi corpi speciali ed aiutare gli insorti: distruggere obiettivi particolari (depositi armi chimiche), segnalare e guidare gli attacchi aerei, colpire i membri del regime di Tripoli. Si ritiene che fin dall’inizio delle operazioni militari in Libia, i “cavernicoli” USA, così sono soprannominati gli agenti paramilitari affiliati ai servizi segreti, siano presenti in Cirenaica, ed operino a fianco dei reparti speciali inglesi e francesi. Alcuni analisti vedono in questa autorizzazione il primo passo per fornire di armamenti gli insorti, visto la loro difficoltà ad avanzare, nonostante l’aiuto dei bombardieri NATO. Eppure, la sensazione è che Obama si sia ritrovato coinvolto in una guerra, a cui non voleva partecipare e stia cercando di limitare l’impegno bellico. Forse ha ceduto alle pressioni del suo segretario di stato, Hillary Clinton (come scrive l’ambasciatore Sergio Romano), e di Samantha Power, assistente della Clinton, specializzata in interventi militari-umanitari ed esponente della corrente interventista dei democratici. Il presidente è anche scettico sull’opportunità di armare i ribelli di cui difatti non si sa molto (per diversi motivi Cina, Russia, Belgio, Italia, Norvegia e l’Unione Africana sono contrari alla consegna di armi agli insorti). La CIA ha consigliato il presidente di non armare, nel breve periodo, i ribelli, per evitare un nuovo Afghanistan, dove infatti negli anni Ottanta gli USA armarono i mujaheddin contro l’invasore russo, ma quelle armi poi passarono ad Al Qaeda. Basti pensare che la CIA ha segnalato al Congresso di una presenza simbolica in Libia di Al-Qaeda, mentre il Ciad ha reso pubblico che terroristi algerini avrebbero sottratto dall’arsenale libico missili anti-aerei. Obama ha così mandato i suoi 007 in Libia per avere una più chiara situazione senza evitare gli errori del passato.
RDF

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